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Attività Fisica Adattata nel soggetto con aritmie

Molte aritmie cardiache sono clinicamente ben tollerate. Al contrario, altre deprimono in modo variabile la funzione di pompa. Inoltre, qualcuna può indurre a morte improvvisa se, come di regola, è correlata ad una patologia cardiaca congenita (in alcuni casi familiare) o acquisita.

Che cosa sono le aritmie cardiache?

 

L’aritmia cardiaca è un’alterazione del ritmo cardiaco, per la quale il battito risulta irregolare, con momenti di aumento (tachicardia), di diminuzione (bradicardia) o di assoluta irregolarità (per es. fibrillazione atriale) rispetto alla velocità media normale.

Aritmie cardiache-Aritmia cardiaca-aritmia-esercizio fisico-adattato-Attività Fisica-Adattata-lavoro-regime-aerobico-Prof. Carmelo Giuffrida-Catania-Cardiologia-ECGNello specifico, appartengono alle tachiaritmie (ritmo cardiaco più veloce del normale):

  • tachicardia:

– da rientro nodale;

– da rientro atrio-ventricolare;

– atriale;

– ventricolare;

  • fibrillazione atriale;
  • flutter atriale.

Sono, invece, bradiaritmie (ritmo cardiaco più lento del normale):

  • disfunzioni della formazione dell’impulso;
  • blocchi atrio-ventricolari.

 

Quali sono le più frequenti aritmie cardiache?

 

Le principali aritmie cardiache, quelle che si presentano con maggiore frequenza, sono:

  • extrasistoli, sopraventricolari e ventricolari, le più diffuse, spesso innocue e senza sintomi. L’extrasistole è un battito supplementare che può essere presente anche in persone dal cuore sano e può generare dai ventricoli o dagli atri. Sono provocate in genere da situazioni di stress, dalla presenza di cardiopatie o dall’eccessivo consumo di bevande a base di caffeina;

 

 

  • aritmie ventricolari, che possono essere causate da eventi ischemici cardiaci e possono rappresentare emergenze mediche, come nel caso della fibrillazione ventricolare o della tachicardia ventricolare;

 

  • bradicardia, caratterizzata da una frequenza cardiaca inferiore al normale e che soprattutto se improvvisa e marcata può causare un’improvvisa perdita di coscienza (sincope). Nella maggior parte dei casi non rappresenta una situazione di pericolo per chi ne è vittima.

 

Nel soggetto aritmico va valutata la presenza e il tipo di un’eventuale cardiopatia sottostante (1 – 2 – 3).

 

Nella raccolta dell’anamnesi, quindi, è importante valorizzare la presenza di familiarità per morte improvvisa o per cardiopatie genetiche. Inoltre, i sintomi correlabili ad aritmie (sincope in particolare) e i possibili fattori scatenanti (come l’ipertiroidismo).

Tra le valutazioni strumentali, l’ECG a 12 derivazioni è un’indagine importante. Infatti, oltre a fornire elementi diagnostici nelle singole aritmie, permette, in molti casi, di svelare, o almeno di sospettare, gran parte delle cardiopatie a rischio aritmico.

Ulteriori accertamenti possono essere prescritti dallo specialista cardiologo quando si sospetta una cardiopatia organica (eco-cardiogramma). In modo analogo, per studiare elettro-fisiologicamente il meccanismo dell’aritmia stessa. Similmente per analizzare l’andamento circadiano e il comportamento sotto sforzo delle singole aritmie (test di Holter, test da sforzo).

 

Attività Fisica Adattata: Rapporti tra aritmie cardiache ed esercizio fisico

 

Aritmie cardiache-Aritmia cardiaca-aritmia-esercizio fisico-adattato-Attività Fisica-Adattata-lavoro-regime-aerobico-Prof. Carmelo Giuffrida-Catania-CardiologiaLo sforzo fisico, mediante l’incremento dell’attività simpatica, tende ad avere un effetto favorente nelle tachicardie, sia sopra-ventricolari che ventricolari. Al contrario, invece, l’aumento del tono simpatico riduce la soglia della fibrillazione ventricolare.

In condizioni patologiche, lo sforzo può indurre aritmie cardiache in modo indiretto attraverso meccanismi quali l’ischemia, l’ostruzione al cono di efflusso ventricolare, ecc…

La maggioranza delle aritmie cardiache in assenza di cardiopatia sono ben tollerate dal punto di vista emodinamico anche durante sforzo. In presenza di cardiopatia, invece, in misura correlata al tipo e al grado di cardiopatia, molte aritmie possono compromettere la funzione di pompa fino a causare l’arresto di circolo.

Durante lo sforzo fisico alcune cardiopatie risultano particolarmente vulnerabili allo sviluppo di aritmie ventricolari maligne.

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Aritmie cardiache  … ?!

 

 

Tra le cardiopatie organiche a maggior rischio, in particolare, si individuano:

  • la cardiomiopatia ipertrofica,
  • la cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro,
  • la cardiopatia ischemica (comprese le anomalie coronariche congenite),
  • la miocardite.
    • Alcune patologie dei canali ionici:
      • la sindrome del QT lungo,
      • la tachicardia ventricolare polimorfa catecolaminergica.

esercizio fisico-adattato-Attività Fisica-Adattata-lavoro-regime-aerobico-Prof. Carmelo Giuffrida-Catania-Cardiologia-1Alcune attività motorie come lo sci di discesa o l’alpinismo, possono determinare una forte risposta emotiva. Quindi, devono essere evitate in tutte le condizioni aritmogene favorite dall’aumento improvviso delle catecolamine, come per esempio, la sindrome del QT lungo.

Nelle aritmie cardiache e nelle sindromi potenzialmente aritmogene associate a rischio di sincope vanno sconsigliate le attività fisiche nelle quali la perdita di coscienza può causare morte traumatica o da annegamento (attività a rischio intrinseco).

Le attività motorie da evitare sono rappresentate dall’alpinismo, dagli sport motociclistici, dal nuoto, dalle immersioni, ecc…

Nelle bradicardie sinusali e nei BAV nodali si devono considerare i possibili effetti peggiorativi indotti da un’attività aerobica regolare e ad elevata intensità.

 

Bibliografia di riferimento alle aritmie cardiache

 

cardiopatie-lavoro-regime-aerobico-Prof. Carmelo Giuffrida-Catania-Cardiologia-Studi catanesi al PLACE 2019-Roma-Prof. Carmelo Giuffrida

1 – Delise P, Guiducci U, Zeppilli P, et al. Cardiological guidelines for competitive sports eligibility. Ital Heart J 2005; 6:661-702.

2 – Pelliccia A, Fagard R, Bjornstad HH, et al. Recommendations for competitive sports participation in athletes with cardiovascular disease: a consensus document from the Study Group of Sports Cardiology of the Working Group of Cardiac Rehabilitation and Exercise Physiology and the Working Group of Myocardial and Pericardial Diseases of the European Society of Cardiology. Eur Heart J 2005; 26: 1422-45.

3 – Maron BJ, Chaitman BR, Ackerman MJ, et al, for the Working Group of the American Heart Association Committee on Exercise, Cardiac Rehabilitation, and Prevention; Councils on Clinical Cardiology and Cardiovascular Disease in the Young. Recommendations for physical activity and recreational sports participation for young patients with genetic cardiovascular diseases. Circulation 2004; 109: 2807-16.

inoltre, ulteriore bibliografia di riferimento alle aritmie cardiache

4 – Linee guida – La prescrizione dell’esercizio fisico in ambito cardiologico – Documento di Consenso della Task Force Multisocietaria Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) – Società Italiana di Cardiologia dello Sport (SIC Sport) -Associazione Nazionale Cardiologi Extraospedalieri (ANCE) – Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) – Gruppo Italiano di Cardiologia Riabilitativa (GICR) – Società Italiana di Cardiologia (SIC): 9. L’esercizio fisico nel paziente con aritmie – PIETRO DELISE, FRANCO GIADA, ALESSANDRO BIFFI, SILVIA G. PRIORI, ANTONIO RAVIELE, MASSIMO SANTINI – G Ital Cardiol 2007; 8 (11): 681-731


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