Attività fisica per la salute globale
Attività fisica per la prevenzione della salute globale e per lo sviluppo sostenibile
Prof. Dott. Carmelo Giuffrida
È già trascorso parecchio tempo da quando è stata pubblicata la traduzione ufficiale, in italiano autorizzata, a cura della Università degli Studi di Cagliari e Dors, della “Dichiarazione di Bangkok sull’attività fisica per la salute globale e lo sviluppo sostenibile”.
Infatti, fu sottoscritta, a novembre 2016, da 72 Paesi durante la sesta conferenza della Società Internazionale per l’Attività fisica e la Salute (International Society for Physical activity and Health – ISPAH).
La Dichiarazione di Bangkok per la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili e la promozione della salute
La Dichiarazione di Bangkok rappresenta una vera e propria dichiarazione di consenso sull’importanza della promozione dell’attività fisica. In primo luogo, contiene raccomandazioni per la prevenzione delle malattie croniche e per la promozione della salute globale. Prima di tutto, individua 6 aree prioritarie in cui i Governi dovrebbero investire per raggiungere gli obiettivi previsti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Infatti, si dovrebbe aumentare del 10% i livelli di attività fisica e ridurre i comportamenti sedentari entro il 2025. Tutto ciò, al fine di guadagnare salute e migliorare la qualità della vita.
Nei suoi punti essenziali, in sintesi, la Dichiarazione di Bangkok invita a:
- Rinnovare l’impegno a investire e attuare azioni politiche tempestive e su larga scala. Ciò, per ridurre l’inattività fisica lungo l’intero arco della vita. In particolare, offre un contributo alla riduzione del carico globale di malattie non trasmissibili. Pertanto, fornisce indicazioni per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030;
- Prevedere un coinvolgimento dei diversi settori a livello nazionale e ad istituire piattaforme di coordinamento;
- Sviluppare le competenze dei professionisti e dei decisori;
- Migliorare le competenze tecniche e a condividere le esperienze;
- Rafforzare il monitoraggio e i sistemi di sorveglianza;
- Sostenere e promuovere la collaborazione, la ricerca e la valutazione delle politiche.
Attività fisica per la salute globale:
La Dichiarazione di Bangkok completa i principi e le azioni della “Carta di Toronto per l’attività fisica“:
- Adottare strategie basate sulle evidenze, rivolte sia alla popolazione generale che a sottogruppi specifici, in particolare a coloro che devono affrontare maggiori ostacoli;
- Adottare un approccio più equo, finalizzato a ridurre le disuguaglianze sociali e di salute e le disparità di accesso all’attività fisica;
- Affrontare i determinanti ambientali, sociali ed individuali dell’inattività fisica;
- Implementare azioni sostenibili attraverso una collaborazione tra più settori a livello nazionale, regionale e locale, per ottenere un impatto maggiore;
- Sviluppare le competenze e sostenere la formazione nell’ambito della ricerca, della pratica, delle politiche, della valutazione e della sorveglianza;
- Utilizzare un approccio mirato all’intero ciclo di vita, considerando i bisogni dei bambini, delle famiglie, degli adulti e degli anziani;
- Chiedere ai decisori e alla comunità in generale un maggior impegno politico e le risorse per l’attività fisica;
- Garantire la presenza di sensibilità culturale e adattare le strategie alle differenti “realtà locali”, ai diversi contesti e alle diverse risorse;
- Facilitare le scelte di salute personali, facendo in modo che l’attività fisica sia la scelta più facile.
Promozione dell’attività fisica
Inoltre, integra il documento “Investimenti che funzionano per promuovere l’attività fisica” e fa appello a decisori, finanziatori e portatori di interesse affinché creino partnership tra più settori per implementare piani nazionali e regionali di promozione di stili di vita attivi e salutari.
I professionisti, le reti e i gruppi di lavoro impegnati nella promozione dell’attività fisica dovrebbero sostenere e diffondere la nuova Dichiarazione di Bangkok (Advocacy per l’attività fisica) creando progetti e interventi di promozione dell’attività fisica agendo su uno o più degli 8 obiettivi di sviluppo sostenibile, assegnati dalle Nazioni Unite a tutti i Paesi per il 2030, e richiamati dalla Dichiarazione di Bangkok.
La promozione dell’attività fisica fu già pubblicizzata nell’ambito del programma “Guadagnare Salute”.
Il “Piano d’azione globale sull’attività fisica per gli anni 2018-2030”: strategie italiane!
L’Organizzazione mondiale della sanità – OMS, recentemente ha definito gli obiettivi strategici da realizzare attraverso azioni politiche per ridurre del 15% la prevalenza globale della sedentarietà negli adulti e negli adolescenti entro il 2030.
Il Piano sottolinea la necessità di un approccio sistemico e l’importanza di investire in politiche sociali, culturali, economiche e ambientali, educative, ecc.
In sintesi, promuove l’attività fisica e contribuisce al raggiungimento di molti degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) 2030.
Le strategie dell’Italia sono in linea con gli obiettivi dei Piani d’azione promossi dall’OMS e con le politiche dell’UE. Difatti, tengono in considerazione tutti i determinanti che influenzano lo stile di vita. Mirano a realizzare azioni efficaci di promozione della salute in un’ottica intersettoriale e di approccio integrato.
Promozione dell’attività fisica per ottenere salute:
una questione complessa che non include i professionisti del settore tra le professioni sanitarie
La promozione dell’attività fisica per ottenere salute è una questione complessa che richiede forte leadership da parte del settore sanitario che, però non include i professionisti del settore tra le professioni sanitarie lasciandoli in un ibrido mondo sommerso. Nonostante ciò, vi è una grande interazione con i settori dell’istruzione, dello sport e della cultura, dei trasporti, dell’urbanistica e dell’economia.
Per disincentivare i comportamenti sedentari e stimolare la pratica di attività fisica diventa indispensabile affrontare i determinanti ambientali, sociali ed individuali dell’inattività motoria. Occorre implementare azioni efficaci e sostenibili attraverso una collaborazione tra più settori. E ciò, a livello nazionale, regionale e locale secondo l’approccio intersettoriale perseguito dal programma “Guadagnare Salute”.
In sintesi, ciò consente di attuare interventi per modificare i comportamenti non salutari, sia agendo sullo stile di vita individuale che creando condizioni ambientali e sociali atte a favorire il cambiamento dei comportamenti scorretti.
Pertanto, le Istituzioni centrali del Paese, i Governi Regionali e gli Enti Locali possono operare in sinergia con la scuola, le comunità territoriali, il sistema sportivo, le fondazioni e le associazioni no profit per programmare e realizzare interventi strutturati e coordinati di promozione dell’attività fisica rivolti alla popolazione generale. Le attenzioni si rivolgono, soprattutto, ai bambini, ai giovani e alle persone che vivono in condizioni di svantaggio socio-economico e di fragilità. L’intento è quello di diffondere la cultura della vita attiva come strumento fondamentale per il benessere fisico e psichico della cittadinanza.
L’approccio strategico “intersettoriale” di “Guadagnare salute” è funzionale anche alla realizzazione del Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018, prorogato al 2019
L’approccio strategico “intersettoriale” di “Guadagnare salute” è funzionale anche alla realizzazione, da parte delle Regioni e Province Autonome, del Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018, prorogato al 2019.
Questo Piano programmatico prevede:
- le strategie per ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie croniche non trasmissibili,
- la promozione di corretti stili di vita nella popolazione e nei soggetti a rischio;
- la promozione dell’attività fisica e la riduzione della sedentarietà, con l’obiettivo di aumentare del 30% la prevalenza di soggetti adulti fisicamente attivi e del 15% la proporzione degli ultra64enni fisicamente attivi.
Anche il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sui nuovi Livelli essenziali di assistenza (LEA) ha adottato questo approccio strategico, riconoscendo l’importanza della promozione dell’empowerment e della costruzione di reti e alleanze con altri soggetti. Prevede, inoltre, l’offerta di counselling, quale prestazione individuale, da erogare anche per la promozione dell’attività fisica e l’attivazione di programmi strutturati di esercizio fisico per soggetti a rischio.
Materiali utili:
– Traduzione in italiano del documento completo “La Dichiarazione di Bangkok sull’attività fisica per la salute globale e lo sviluppo sostenibile” (novembre 2016, traduzione italiana autorizzata, a cura di Università di Cagliari e Dors) – (PDF: 524 kb);
– presentazione nella pagina dedicata del sito Dors;
– Documento originale sul sito dell’Ispah “The Bangkok Declaration on Physical Activity for Global Health and Sustainable development” – http://www.ispah.org/resources
– La “Carta di Toronto per l’attività fisica”
– Documento “Investimenti che funzionano per promuovere l’attività fisica”
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