Attività Fisica Adattata nei cardio-trapiantati
L’esercizio fisico adattato nei cardio-trapiantati migliora la qualità della vita!
Scarse esperienze inerenti all’esercizio fisico nei cardio-trapiantati inducono ad affermare che il training fisico studiato nel corso del tempo non è stato uniforme nella tipologia, nell’intensità, nella frequenza e nella durata.
Pertanto, anche la limitata letteratura scientifica associata a un altrettanto limitato numero di soggetti, appare molto riduttiva nei confronti di evidenze scientifiche.
Così, i risultati positivi ottenuti non si possono utilizzare come guida per un impiego esatto e sicuro in un piano di trattamento con Attività Fisica Adattata.
Caratteristiche dei cardio-trapiantati
In bibliografia, nel complesso, le caratteristiche comuni dei soggetti cardio-trapiantati sono così riassumibili:
1) tutti i soggetti con insufficienza cardiaca cronica sono rimasti a lungo inattivi prima di ricevere il cuore di un donatore, determinando un circolo vizioso di decondizionamento/aggravamento del deficit funzionale;
2) il cuore trapiantato è denervato; pertanto, la risposta all’esercizio fisico è influenzata fortemente dall’incompetenza cronotropa che riduce l’aumento della gettata cardiaca e, quindi, il VO2 di picco;
3) il miglioramento della capacità funzionale è lento; ciò, dipende dall’età e dalle complicazioni post-operatorie.
4) tutti i soggetti trapiantati hanno una ridotta tolleranza allo sforzo in relazione a vari fattori (1).
In questo contesto, la funzione polmonare non sembra avere un ruolo importante come il sistema cardiocircolatorio e la muscolatura scheletrica.
L’aumento dello spazio morto fisiologico e la riduzione della diffusione alveolo-capillare, generalmente, regrediscono a distanza dal trapianto cardiaco. In breve, la funzione cardiaca e quella muscolare restano più limitate nel tempo (2).
Per essere breve, la funzione cardiaca è limitata dall’incompetenza cronotropa e dalla disfunzione diastolica (3 – 4).
In una parola, la mancanza di una innervazione diretta del nodo senoatriale sembra costituire la causa più probabile di tale incompetenza. Conseguentemente, l’aumento delle catecolamine circolanti e la risposta del nodo seno-atriale alla stimolazione beta-adrenergica sono normali o addirittura aumentate.
Osservazioni sui cardio-trapiantati
La connessione elettrica tra il seno atriale del cuore nativo e quello del cuore trapiantato, perciò, produce un aumento di circa il 20% della risposta della frequenza cardiaca al picco di esercizio, a cui corrisponde un aumento di circa il 10% del VO2 di picco (5).
Il deficit muscolare dipende da alterazioni strutturali e funzionali (atrofia miocellulare, aumento delle fibre glicolitiche rispetto a quelle ossidative, riduzione del rapporto capillari/fibra, riduzione del volume di densità mitocondriale, riduzione del contenuto di enzimi ossidativi) che non sempre regrediscono completamente dopo il trapianto (6 -7).
Il VO2 di picco tende ad aumentare con il passare dei mesi dopo il trapianto, in particolar modo nei soggetti più giovani di sesso maschile.
Effetti dell’Attività Fisica Adattata nei cardio-trapiantati
- Molte alterazioni muscolo-scheletriche e cardiovascolari regrediscono dopo un adeguato programma di allenamento aerobico. Pertanto, vi corrisponde un aumento della capacità funzionale e della qualità di vita (8 – 9);
- la massa magra tende ad aumentare del 10-15%;
- la risposta cronotropa è ridotta con miglioramento del rapporto frequenza cardiaca/VO2;
- la pressione arteriosa sistemica tende a ridursi a riposo e a carico sotto-massimale;
- il VO2 di picco aumenta del 10-20%, associato ad aumento della soglia anaerobica.
Per riassumere, sembra che l’esercizio fisico adattato nei cardio-trapiantati:
- prevenga gli effetti collaterali della terapia immunosoppressiva;
- migliora il profilo di rischio cardiovascolare;
- incrementa la sensibilità all’insulina;
- produce la riduzione dell’indice di massa corporea;
- riduce il colesterolo LDL e i trigliceridi mentre aumenta il colesterolo HDL.
Quindi, questi effetti sono responsabili del miglioramento della funzione endoteliale delle grandi arterie di conduttanza e delle piccole arterie.
In conclusione, oltre al training aerobico, ai cardio-trapiantati si raccomanda di effettuare esercizi contro resistenza. Ciò, in quanto, è stato dimostrato un aumento della calcificazione ossea e una riduzione dell’osteoporosi indotta dalla terapia cortisonica (10).
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Bibliografia sui cardio-trapiantati:
1 – Marconi C, Marzorati M. Exercise after heart transplantation. Eur J Appl Physiol 2003; 90: 250-259.
2 – Wright RS, Levine MS, Bellamy PE, et al. Ventilatory and diffusion abnormalities in potential heart transplantation recipients. Chest 1990; 98: 816-820.
3 – Kao AC, Van Trigt P 3rd, Shaeffer-McCall GS, et al. Allograft diastolic dysfunction and chronotropic incompetence limit cardiac output response to exercise two to six years after heart transplantation. J Heart Lung Transplant 1995; 14 (Pt 1): 11-22.
inoltre,
4 – Quigg RJ, Rocco MB, Gauthier DF, Creager MA, Hartley LH, Colucci WS. Mechanism of the attenuated peak heart rate response to exercise after orthotopic cardiac transplantation. J Am Coll Cardiol 1989; 14: 338-344.
5 – Beniaminovitz A, Coromilas J, Oz M, Galantowicz M, Donchez L, Mancini D. Electrical connection of native and transplanted sinus nodes via atrial pacing improves exercise performance after cardiac transplantation. Am J Cardiol 1998; 81: 1373-1377.
Ancora di più,
6 – Massie BM, Conway M, Rajagopalan B, et al. Skeletal muscle metabolism during exercise under ischemic conditions in congestive heart failure. Evidence for abnormalities unrelated to blood flow. Circulation 1988; 78: 320-326.
Inoltre, ulteriore bibliografia di riferimento sui cardio-trapiantati
7 – Mancini DM, Walter G, Reichek N, et al. Contribution of skeletal muscle atrophy to exercise intolerance and altered muscle metabolism in heart failure. Circulation 1992; 85:1364-1373.
inoltre,
8 – Kobashigawa JA, Leaf DA, Lee N, et al. A controlled trial of exercise rehabilitation after heart transplantation. N Engl J Med 1999; 340: 272-277.
ulteriormente,
9 – Kavanagh T, Yacoub MH, Mertens DJ, Kennedy J, Campbell RB, Sawyer P. Cardiorespiratory responses to exercise training after orthotopic cardiac transplantation. Circulation 1988; 77: 162-171.
inoltre,
10 – Braith RW, Welsch MA, Mills RM Jr, Keller JW, Pollock ML. Resistance exercise prevents glucocorticoid-induced myopathy in heart transplant recipients. Med Sci Sports Exerc 1998; 30: 483-9.
quindi,
11 – Linee guida – La prescrizione dell’esercizio fisico in ambito cardiologico. Documento di Consenso della Task Force Multisocietaria Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) – Società Italiana di Cardiologia dello Sport (SIC Sport) Associazione Nazionale Cardiologi Extraospedalieri (ANCE) – Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) Gruppo Italiano di Cardiologia Riabilitativa (GICR) – Società Italiana di Cardiologia (SIC).
ancora di più,
12. ROMUALDO BELARDINELLI, PIERGIUSEPPE AGOSTONI – L’esercizio fisico nel paziente con insufficienza cardiaca cronica e nel paziente sottoposto a trapianto cardiaco – G. Ital. Cardiol. 2007; 8 (11): 681-731 – cardio-trapiantati
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