Cure primarie: Attività fisica nel “setting”!
Cure primarie e Attività Fisica Adattata: Prevenzione in movimento

Alle cure primarie, per ottenere un buon stato di salute e benessere, occorre adeguare i livelli di attività fisica con giusto esercizio fisico – Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania
Nonostante sia noto che l’esercizio e l’attività fisica regolare apportino benefici alla salute, l’inattività fisica continua ad essere prevalente nella popolazione mondiale. Il fornitore delle cure primarie, ovverosia il medico di medicina generale, si trova in una posizione ottimale per offrire consigli riguardanti l’attività fisica e l’esercizio. La sedentarietà è considerata come uno dei principali fattori di rischio per le malattie croniche e le disabilità. Sono stati dimostrati i benefici derivanti dalla pratica di attività motoria non solo sul piano strettamente fisico ma anche per quanto riguarda gli aspetti psico-relazionali. La promozione dell’attività fisica, soprattutto di quella adattata ai soggetti di tutte le età ed in ogni condizione, deve essere considerata patrimonio culturale dell’Igienista. Inoltre, è una cultura di tutti coloro a cui appartiene la “mission educazionale” finalizzata a tutelare, mantenere e migliorare la Salute.
La recente letteratura scientifica esalta i molteplici benefici che l’attività motoria può determinare nelle diverse fasce di età, dall’infanzia alla terza e quarta età, in gravidanza, nelle persone in particolari condizioni di disagio sociale e di vulnerabilità.
Cure primarie e attività motoria come strategia di promozione della salute

“Lo stato di salute è direttamente proporzionale alla ricerca del benessere e ai livelli di attività fisica adattata” – Prof. Carmelo Giuffrida – Catania
La promozione della salute si sviluppa in relazione all’approccio di salutogenesi che mira a rafforzare il potenziale di salute delle persone, aumentando il controllo sui determinanti di salute.
Il concetto di salute ha subito nel tempo e, in particolare, nello scorso secolo, una profonda evoluzione. Fino alla metà del ‘900 la salute si identificava con l’assenza di malattia, in una visione circoscritta al solo benessere fisico.
La salute è “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto assenza di malattia o infermità”.
Nonostante tutto, la salute viene vista da un punto di vista “statico”. Il termine “completo” richiede che, per tutte e tre le componenti (fisica, mentale e sociale), si raggiunga il massimo livello di benessere: un obiettivo pressoché irraggiungibile!
La salute diventa “una condizione di armonico equilibrio funzionale, fisico e psichico dell’individuo dinamicamente integrato nel suo ambiente naturale e sociale”.
Cure primarie e attività motoria per una equilibrata salute
La salute non è un’entità fissa, ma ciascun individuo, in ogni momento, ha una propria condizione di equilibrio, che si modifica di continuo; la capacità di costruire nuove condizioni di equilibrio consente ai soggetti di misurarsi con l’ambiente, nelle più diverse situazioni, governando le situazioni stesse. Si dilata così il concetto di salute, per cui anche una persona che sia affetta da patologia, può ripristinare il proprio equilibrio attraverso un processo di compensazione.
L’equilibrio della persona diventa parte integrante dei trattamenti terapeutici e riabilitativi, per aiutarla a riconquistare il suo nuovo equilibrio, mobilitando le risorse in essa disponibili.
Perseguire la salute è un processo dinamico che implica l’armonia del benessere fisico, mentale, emozionale, sociale e spirituale. Questo, rende gli individui e le comunità capaci di sviluppare al meglio le proprie abilità all’interno del loro ambiente. In realtà, si possono realizzare le proprie aspirazioni, soddisfare i propri bisogni e fronteggiare le situazioni ambientali avverse.
La salute diventa la capacità di realizzare il potenziale della singola persona e di rispondere positivamente alla sfida dell’ambiente; non è un obiettivo da raggiungere, ma una risorsa della vita quotidiana.
Cure primarie e attività motoria: strategie e salutogenesi
L’insorgere della patologia non è determinato dall’agente patogeno in sé, ma dalla sua interazione con le abilità di resilienza, cioè la capacità di una persona o di una collettività di affrontare situazioni critiche e risolverle, mettendo in atto strategie mentali e comportamentali.
Il modello di salutogenesi incentrato sulle risorse per la salute e sui processi per favorirla, costituiscono la base della promozione della salute, nel modello teorico e nell’applicazione pratica. La prospettiva di azione non è la prevenzione che limita i rischi di malattia con una condizione prevalentemente passiva degli utenti. E non è soltanto la cura, ma l’alfabetizzazione sulla salute, l’individuazione e l’attivazione delle risorse presenti nella propria vita personale, relazionale e ambientale.
Il cambiamento del quadro nosologico, con la drastica riduzione delle malattie infettive ed il significativo incremento delle malattie cronico-degenerative, fortemente associate allo stile di vita, porta all’affermarsi di strategie basilari e interventi educativi volti a favorire l’acquisizione di comportamenti corretti.
Cure primarie e Attività Fisica Adattata – Promuovere l’attività fisica significa!

Tra le cure primarie, utili al raggiungimento di un buon stato di salute e benessere, occorre l’esercizio fisico in stretto regime aerobico!
Promuovere l’attività fisica significa:
- 1. costruire una politica per incrementare l’attività fisica, sviluppando alleanze con tutti i settori interessati. Politiche di pianificazione urbana ed extraurbana, politiche fiscali di supporto allo svolgimento dell’attività fisica, politiche dell’istruzione, dei trasporti, del tempo libero, della comunicazione mediatica, della famiglia, determinano l’obiettivo di rendere più facili le scelte salutari;
- 2. creare ambienti favorevoli allo svolgimento dell’attività fisica;
- 3. riorientare i servizi sanitari come supporto per lo svolgimento dell’attività fisica. Occorre informare sulle evidenze dei benefici dell’attività fisica e svolgere attività di counseling laddove necessario. Ciò è parte integrante dell’attività assistenziale, supporta i controlli sistematici e fornisce indicazioni specifiche per pazienti affetti da patologie e disabilità;
- 4. rafforzare l’azione comunitaria in modo che la comunità intera sia empowered, in grado di prendere decisioni, partecipare nel definire le priorità, pianificare strategie per favorire l’attività fisica;
- 5. sviluppare le capacità personali, finalizzate allo svolgimento dell’attività fisica, non trascurando le categorie fragili nelle loro potenzialità e risorse.
Cure primarie e Attività Fisica Adattata
Applicare strategie per promuovere l’attività fisica significa:
- 1. fornire mezzi per lo svolgimento dell’attività fisica, cioè fornire agli individui e alle comunità i mezzi per sviluppare uno stile di vita attivo. Tra questi, ad esempio, si comprendono strutture e infrastrutture adeguate, incentivi fiscali, modalità di trasporto idonei: biciclette e pedibus;
- 2. promuovere idee, cioè sostenere il diritto dell’individuo e della popolazione di lanciare nuove idee per favorire l’attività fisica, in nome dell’equità di fronte alla salute, anche rispetto alla ricerca di soluzioni volte a superare carenze e ostacoli contestuali;
- 3. mediare fra i diversi interessi della società che si scontrano con la diffusione dell’attività fisica.
Cure primarie e Attività Fisica Adattata
La strada per promuovere la salute attraverso l’attività fisica è stata tracciata e, pertanto, non resta che mettersi in movimento
La pratica di adeguata e regolare attività fisica aerobica è in grado di agire come fattore protettivo verso patologie ad incidenza elevata nella popolazione generale, quali malattie cardiovascolari in generale e coronaropatia e ipertensione arteriosa in particolare, osteoartriti, osteoporosi.
L’inattività fisica è al quarto posto tra i principali fattori di rischio di malattie croniche, quali disturbi cardiaci, ictus, diabete e cancro, contribuendo a oltre 3 milioni di morti all’anno, evitabili a livello mondiale.
L’aumento dei livelli di obesità infantile e adulta è, inoltre, strettamente correlato alla mancanza di attività fisica.
L’attività fisica fa bene alle persone di ogni età. Nei bambini promuove uno sviluppo fisico armonico e favorisce la socializzazione, mentre, negli adulti, diminuisce il rischio di malattie croniche e migliora la salute mentale.
Per gli anziani i benefici riguardano la diminuzione del rischio di cadute e di fratture e la protezione dalle malattie correlate all’invecchiamento.
Gli effetti benefici non riguardano soltanto la prevenzione o il rallentamento nella progressione delle patologie croniche. Di fatto, riguardano anche un miglioramento del benessere psico-fisico generale, della tonicità muscolare e della qualità della vita. Ciò è particolarmente importante per gli anziani, in quanto un’attività fisica regolare può accrescere le possibilità di vivere una vita autosufficiente.
Cure primarie e Attività Fisica Adattata: NO alla sedentarietà!
L’inattività fisica incide anche sul piano economico. Ciò, sia per i costi diretti dell’assistenza sanitaria, sia per l’impatto sulla produttività e sugli anni di vita in buona salute.
La promozione dell’attività fisica gioca un duplice ruolo nelle strategie di promozione della salute. Ha ricadute positive sulla società e sull’economia. Da un lato, infatti, si inquadra nel contesto delle attività di contrasto dell’obesità e delle malattie croniche (diabete, malattie cardiovascolari, tumori, osteoporosi) e, dall’altro, si inserisce in un progetto preventivo più ampio.

Scienza dell’Esercizio Fisico in palestra: un piano di trattamento adeguato richiede conoscenze, competenze e capacità operative!
I livelli di attività fisica – Parametri:

“I livelli di attività fisica debbono essere adeguati alle capacità residue dell’individuo” – Prof. Carmelo Giuffrida – Catania
Tutti i livelli di Attività Fisica raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono formulati sulla base dei seguenti parametri:
– Tipo (quale attività fisica). E’ la modalità di partecipazione all’attività fisica. Il tipo di attività fisica può assumere molte forme: aerobica, di forza, di flessibilità e di equilibrio corporeo.
– Durata (per quanto tempo). Il periodo di tempo in cui l’attività o l’esercizio viene eseguito. La durata è generalmente espressa in minuti.
– Frequenza (quante volte). Il numero di volte che l’esercizio o l’attività è svolto. La frequenza è generalmente espressa in sessioni, momenti o incontri a settimana.
– Intensità (quanta fatica). L’intensità si riferisce alla velocità con cui l’attività è eseguita o all’entità dello sforzo richiesto per svolgere l’attività o l’esercizio.
– Volume (quanta attività fisica in totale). La pratica di esercizio aerobico può essere caratterizzata da un’interazione di attività di diversa intensità, frequenza e durata. Il prodotto di queste caratteristiche può essere pensato come il volume.
I livelli di attività fisica – Parametri di intensità:
– Attività fisica di moderata intensità. Su una scala assoluta, l’intensità moderata si riferisce all’attività che viene eseguita da 3,0 a 5,9 volte l’intensità di uno stato di riposo. Su una scala riferita alla capacità funzionale di un individuo, l’attività fisica di moderata intensità è di solito riferita alla pratica di 5 o 6 volte su una scala da 0 a 10.
– Attività fisica di vigorosa intensità. Su una scala assoluta, l’intensità vigorosa si riferisce all’attività che viene eseguita da 6.0 o più volte l’intensità di uno stato di riposo per gli adulti. Da 7.0 o più volte per bambini e giovani. Su una scala riferita alla capacità funzionale di un individuo, l’attività fisica di vigorosa intensità è di solito riferita alla pratica di 7 o 8 su una scala da 0-10.
– Attività fisica aerobica. L’attività aerobica, chiamata anche attività di resistenza, migliora le funzioni cardio-respiratorie. Esempi di attività fisica aerobica sono: camminare a ritmo sostenuto, correre, andare in bicicletta, saltare la corda, nuotare.
I livelli di attività fisica raccomandati per i bambini e i ragazzi di età compresa fra i 5 e i 17 anni
Bambini e ragazzi di età compresa fra i 5 e i 17 anni dovrebbero compiere giornalmente almeno 60 minuti di attività fisica di intensità variabile fra moderata e vigorosa.
Lo svolgimento di attività fisica superiore ai 60 minuti fornisce ulteriori benefici per la salute.
La maggior parte dell’attività fisica quotidiana dovrebbe essere aerobica. Attività di intensità vigorosa, che comprendano quelle che rafforzano muscoli e ossa, dovrebbero essere previste, almeno tre volte la settimana.
Le attività da proporre a bambini e ragazzi dovrebbero supportare il naturale sviluppo fisico, essere divertenti e svolte in condizioni di sicurezza.
I livelli di attività fisica raccomandati per gli adulti di età compresa fra i 18 e i 64 anni
1. Gli adulti di età compresa fra i 18 e i 64 anni, quindi, dovrebbero fare almeno 150 minuti alla settimana di attività fisica aerobica di moderata intensità attraverso o fare almeno 75 minuti a settimana di attività fisica aerobica vigorosa o una combinazione equivalente di attività fisica moderata e vigorosa.
2. L’attività aerobica dovrebbe essere eseguita, perciò, in sessioni della durata di almeno 10 minuti.
3. Per avere ulteriori benefici per la salute gli adulti dovrebbero aumentare la loro attività fisica aerobica di intensità moderata a 300 minuti per settimana, o impegnarsi in 150 minuti per settimana di attività fisica aerobica di intensità vigorosa.
4. Le attività di potenziamento muscolare dovrebbero essere fatte due o più giorni alla settimana includendo il maggior numero di gruppi di muscoli.
I livelli di attività fisica raccomandati per gli adulti over 65 anni
1. Gli adulti over 65 anni dovrebbero fare almeno 150 minuti alla settimana di attività fisica aerobica di moderata intensità. Oppure, fare almeno 75 minuti di attività fisica aerobica con intensità vigorosa ogni settimana o una combinazione equivalente di attività con intensità moderata e vigorosa.
2. L’attività aerobica dovrebbe essere pratica in sessioni della durata di almeno 10 minuti.
3. Per avere ulteriori benefici per la salute gli over 65 anni dovrebbero aumentare la loro attività fisica aerobica di intensità moderata a 300 minuti per settimana. Oppure, impegnarsi in 150 minuti di attività fisica aerobica di intensità vigorosa ogni settimana. Oppure, dovrebbero adottare una combinazione equivalente di attività fisica di intensità moderata e vigorosa.
4. Gli adulti di questa fascia di età, con una mobilità scarsa, dovrebbero svolgere attività fisica per tre o più giorni alla settimana al fine di migliorare l’equilibrio e prevenire le cadute.
5. Le attività di rafforzamento muscolare dovrebbero essere fatte due o più giorni alla settimana includendo il maggior numero di gruppi di muscoli.
6. Quando gli adulti di questa fascia di età non possono seguire totalmente il livello previsto raccomandato di attività fisica a causa delle loro condizioni di salute, dovrebbero adottare uno stile di vita attivo adeguato alle loro capacità e condizioni.
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