Diabete di tipo 1 e Attività Fisica Adattata: a chi affidarsi per stare bene !
Diabete di tipo 1: a chi affidarsi e quale attività fisica praticare per stare bene
Prof. Carmelo Giuffrida
La gestione, la programmazione e la somministrazione di protocolli di esercizio fisico in soggetti in salute e con patologie croniche clinicamente stabilizzate sono prerogativa del Dottore in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate – Laureato Magistrale in Scienze Motorie, ai sensi del Decreto Ministeriale del 16 marzo 2007 del MIUR.
I soggetti affetti da diabete di tipo 1 raramente si affidano a personale qualificato per la gestione della loro attività fisica. Anzi, il più delle volte, si rivolgono ad improvvisati “professionisti del fai da te”. Invece, occorre una buona guida capace di fornire le giuste indicazioni per gestire la pratica anche del più semplice esercizio fisico strutturato e razionalizzato.
Se non si viene educati a farlo, si può incorrere in danni non indifferenti o, al contrario, in un abbandono precoce delle attività motorie appena intraprese e, nel corso del tempo tutte le conseguenze e complicanze che derivano dalla condotta sedentaria.
Diabete di tipo 1 e sistemi fisiologici
Molti diabetici sottovalutano le complicanze! Queste possono interessare:
l’occhio: una retinopatia periferica induce una lesione dei vasi sanguigni della retina per cui ne deriva una seria riduzione della vista;
il rene: la nefropatia diabetica può produrre una insufficienza renale cronica fino a richiedere un trapianto dell’organo;
il sistema nervoso periferico (somatico e/o autonomico): la neuropatia periferica ha una insorgenza insidiosa e può evolvere in modo asintomatico per effetto della deafferentazione recettoriale periferica e della degenerazione delle fibre nervose sensitive fino a presentare un piede insensibile. Presenta un quadro clinico con insorgenza di parestesia degli arti (polineuropatia simmetrica diffusa sensitivo-motoria, autonomica, mono o multifocali – interessante i nervi cranici, radicolopatia, plessopatia, mono-neuropatia). Vi si associa la diminuzione della sensibilità plantare e, spesso, è la causa eziopatogenetica dell’ulcera nel piede diabetico (neuropatia e arteriopatia sono i due responsabili delle ulcere plantari). L’ipoestesia tattile, sia termica che dolorifica, l’ipoallestesia, i deficit statochinesici, l’atassia, sono sintomi non avvertiti ma corrispondono a una perdita della funzionalità.
il sistema neurovegetativo: è compromesso per i danni conseguenziali delle fibre del Sistema Nervoso Autonomo dato che questo controlla la funzione del cuore, dei visceri, dello stomaco.
Diabete di tipo 1: le carenze!
Di norma, il soggetto tipico che si presenta all’attenzione dello Specialista A.M.P.A. (Dottore in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate) presenta un livello di attività fisica scadente con pessima efficienza per effetto della sedentarietà. La valutazione funzionale depone per una ridotta capacità aerobica. Mostra carenza della forza muscolare, una riduzione della mobilità articolare del complesso scapolo-omerale associata a una marcata riduzione della flessibilità degli arti inferiori. Il soggetto, in genere, presenta deficit dell’equilibrio, sia statico che dinamico.
Diabete di tipo 1: L’Attività Fisica Adattata non può ignorare il monitoraggio della glicemia !
L’obiettivo essenziale di una buona educazione all’esercizio fisico clinico non può essere affidato al consiglio del “vada in palestra” ma essere finalizzato all’ambiente specialistico di elevato livello tecnico.
Aggredire o gestire le possibili complicanze dovute al diabete di tipo 1 comporta scelte tecniche e tattiche durante la pratica dell’esercizio.
E’ utile l’incremento della forza e della resistenza dei maggiori gruppi mio-fasciali.
Bisogna porre attenzione nella propriocezione e nella gestione dell’equilibrio statico e dinamico.
Occorre migliorare il R.O.M. articolare di tutti i distretti con particolare attenzione al complesso scapolo omerale e coxo-femorale, l’articolarità del complesso piede-caviglia e quella del ginocchio.
Importante attenzione è rivolta all’incremento delle grandi funzioni organiche: capacità respiratoria e cardio-circolatoria.
Prima di cominciare l’attività motoria, il soggetto viene educato al monitoraggio del proprio livello di glicemia. Inoltre, viene istruito su come riconoscere i sintomi connessi all’attività fisica al fine di evitare picchi o crolli glicemici ed eseguire il programma di Attività Fisica Adattata in piena sicurezza.
Il livello glicemico viene auto-valutato dal soggetto stesso, prima di iniziare il micro-ciclo di allenamento. Viene poi ri-valutato alla fine della seduta e nelle due ore successive.
Diabete tipo 1: Misurare la glicemia anche durante la sessione di lavoro!
Talvolta può essere necessario effettuare la misurazione della glicemia anche nel corso dell’allenamento per verificare le sensazioni simili ai sintomi dell’ipo-glicemia.
Un buon condizionamento organico precede sempre gli esercizi di mobilità articolare e di potenziamento muscolare per il miglioramento del tono-trofismo. Propriocezione sulle superfici instabili e sulle tavolette finalizzate, concludono un ricercato defaticamento. La sessione di attività si deve adeguare al ripristino funzionale delle strutture mio-fasciali che sono state maggiormente sollecitate nel corso della parte centrale del micro-ciclo. Prediligere una buona camminata al tapis roulant aiuta a raggiungere parametri ben definiti in base al soggetto. Occorre variare % di inclinazione, velocità di esecuzione, monitorare costantemente la frequenza cardiaca con cardiofrequenzimetro e adattare l’intensità secondo la scala di Borg.
L’obiettivo dell’A.F.A. – Attività Fisica Adattata – non deve perdere di vista la presa di coscienza, la piena consapevolezza, il controllo. La capacità di gestione dei sintomi che si presentano durante il lavoro fisico prevengono, in maniera completamente autonoma, gli esiti. Il buon senso aiuta a non compiere errori!
Webgrafia di riferimento
https://www.gymhub.it/gym-lab/clinics/diabete-di-tipo-1-l-attivita-fisica-che-serve pubblicato in Gymhub.it il 18 maggio 2017
CONTATTI
Se desidera ricevere più informazioni su
Diabete di tipo 1 e Attività Fisica Adattata,
oppure, se vuole avere chiarimenti relative a problematiche personali, se ha un problema particolare ed urgente, o se desidera avere un breve primo colloquio informativo tecnico prima di richiedere l’appuntamento per una Consulenza, avrà la possibilità di parlare con uno dei nostri specialisti dell’Esercizio Fisico semplicemente richiedendolo all’Operatore di Segreteria:
Tel.: 095/387810 – Cell.: 338/9134141
e-mail: drcarmelogiuffrida@yahoo.it oppure : info@drcarmelogiuffrida.com
#diabete #glicemia #attivitàfisicaperdiabeticiacatania #eserciziofisicoperdiabeticiacatania #curarediabeteacatania #diabeteinsicilia #allopatiaacatania #curarepiedediabeticoinsensibileacatania #neuropatiadiabeticaacatania #riabilitazionediabeticiacatania #attivitafisicaadattataperdiabeticiacatania