Emorroidi e Attività Fisica Adattata
Emorroidi e patologia emorroidaria: riabilitazione perineale con il contributo dell’Attività Fisica Adattata (A.F.A.)!
Le emorroidi rappresentano una costituente considerevole dell’Anatomia e nella Fisiologia del canale anale. Sono varicosità delle vene del plesso venoso emorroidario deputate alle funzioni di continenza e di evacuazione. Vengono definite come ectasie di uno o più rami dei plessi venosi emorroidari o, piuttosto, come un tessuto spugnoso altamente vascolarizzato, sostenuto da connettivo elastico e fibre della muscolatura liscia in cui una fitta rete di capillari arteriosi contrae anastomosi con i plessi venosi tributari delle vene emorroidarie.
L’etiopatogenesi delle emorroidi prevede, essenzialmente, un’alterazione dello strato di supporto fibro-muscolare della sub-mucosa rettale che, degenerando, provoca una dislocazione dei cuscinetti emorroidari dalla loro posizione anatomica normale fino a prolassarsi, con l’aumentare della pressione endoaddominale, durante la defecazione. Il concetto dell’ipertono del canale anale supporta la teoria dello scivolamento della struttura fibro-muscolare anale e giustifica l’uso dei dilatatori anali crio-termici (Dilatan).
Emorroidi e patologia emorroidaria: una condizione gastro-intestinale parecchio frequente!
Quando il tessuto emorroidario si manifesta attraverso varie sintomatologie che vanno dal sanguinamento, al prolasso e al dolore, si determina la malattia emorroidaria. Tale condizione gastro-intestinale patologica è enormemente frequente e la maggior quantità delle persone, ad un certo momento della propria vita, ne viene interessata.
Emorroidi e patologia emorroidaria: fattori e incidenza sulla qualità della vita!
I fattori che contribuiscono all’aumento dell’incidenza di emorroidi sintomatiche, nella multifattorialità, includono le predisposizioni individuali (familiarità), fattori alimentari, condizioni che indeboliscono il tessuto di supporto come l’incremento della pressione intra-addominale, condizioni ormonali connessi alla gravidanza e gli sforzi per sollevamenti di carichi meccanici, componenti psicologiche. Entrambi i sessi riportano il picco di incidenza dall’età di 45 a 65 anni. In particolare, i caucasici sono colpiti più frequentemente degli afroamericani e uno status socioeconomico più elevato è associato a una maggiore prevalenza [1, 2, 3]. Pertanto, la malattia emorroidaria sintomatica, nonostante la sua prevalenza e bassa morbilità, è uno dei disturbi più diffusi associati a un impatto significativo sulla qualità della vita. Le opzioni di gestione per tale patologia vanno dalle misure conservative a una varietà di procedure ambulatoriali e chirurgiche.
Chi accede all’ambulatorio proctologico, il più delle volte, è convinto che i disturbi anali siano dovuti alle emorroidi e non si considerano molte altre malattie, sia benigne che maligne, riguardanti l’ano, il retto e il colon con sintomi del tutto sovrapponibili.
Prevenzione e gerarchia: l’Attività Fisica Adattata in cronicità patologica e nella stabilità è uno step rilevante!
Tra l’altro, non sempre viene rispettata la gerarchia che, dalla prevenzione in poi, dovrebbe interessare:
- una visita da parte del Medico di Medicina Generale (1° livello);
- la visita dello Specialista – Chirurgo generale o Gastroenterologo (2° livello),
- la visita dello specialista Chirurgo colo-proctologo, colo-rettale, o di un Esperto di patologie pelvi-perineali (3° livello);
- l’eventuale intervento per il recupero funzionale in ambiente specializzato se ricorre uno stato di patologia acuta (ambulatorio di Fisiokinesiterapia) o, se presente una stabilità o cronicità della patologia, il ricorso allo Specialista Chinesiologo Clinico per la somministrazione di uno specifico piano di trattamento con Attività Fisica Adattata (A.F.A.).
Fermo restando che la cultura personale dovrebbe essere in grado di fare abbattere i falsi pudori, l’argomento dovrebbe essere affrontato con serenità.
Il dolore non è il principale sintomo della malattia emorroidaria, poiché, contrariamente all’opinione diffusa, la principale sintomatologia è fornita dal sanguinamento (“emo-reo”, sangue che scorre). Le cause maggiormente frequenti di ematochezia sono benigne e, nella maggioranza dei casi, il trattamento è possibile tramite terapia farmacologica o ambulatoriale. L’ematochezia, sebbene sia un fenomeno isolato, non va sottostimato, soprattutto nei soggetti a rischio, per escludere il cancro colo-rettale.
L’esclusione di neoplasie è l’elemento imprescindibile e fondamentale nella gestione di sintomatologie anali.
Anatomia e Fisiopatologia delle emorroidi
Le emorroidi, quindi, sono gruppi di tessuti vascolari, muscoli lisci e tessuti connettivi, che si trovano lungo il canale anale in tre colonne:
- laterale sinistra,
- anteriore destra
- posteriore destra.
Le emorroidi sono universalmente presenti negli individui sani come cuscini che circondano le anastomosi tra l’arteria rettale superiore e le vene rettali (superiore, media e inferiore). Tuttavia, il termine “emorroide” viene comunemente utilizzato per indicare il processo patologico della malattia emorroidaria sintomatica invece di denotare la normale struttura anatomica.
Emorroidi esterne e interne: localizzazione e presentazione!
La classificazione di un’emorroide corrisponde alla sua posizione rispetto alla linea dentata. Le emorroidi esterne si localizzano distalmente alla linea pettinea; la componente interna è prossimale.[4]
Le emorroidi esterne si trovano al di sotto della linea dentata e si sviluppano dall’ectoderma a livello embrionale. Sono ricoperti da anoderma, composto da epitelio squamoso, e sono innervati da nervi somatici che forniscono la pelle perianale in grado di produrre dolore. I deflussi vascolari delle emorroidi esterne avvengono attraverso le vene rettali inferiori nei vasi pudendo e, perciò, nelle vene iliache interne.
Tipicamente, i sintomi correlati alle emorroidi esterne includono discomfort con senso di pesantezza anale, dolore quando è presente trombosi e prurito legato alla difficoltà ad ottenere una adeguata igiene perianale per la concomitante presenza di marische.
Le emorroidi interne, al contrario, si trovano sopra la linea dentata e derivano dall’endoderma. Sono ricoperti da epitelio colonnare innervato da fibre nervose viscerali e, quindi, non possono causare dolore. I deflussi vascolari delle emorroidi interne comprendono le vene rettali medie e superiori che, successivamente, drenano nei vasi iliaci interni.
Le emorroidi interne si presentano con rettorragia in assenza di dolore, prolasso, perdite di mucose e senso di evacuazione incompleta.
Attività Fisica Adattata e disfunzioni pelvi-perineali: un aiuto sostanziale!
Sebbene il numero di persone che utilizza con regolarità l’attività fisica per ottenere benessere rimane troppo basso, il movimento svolge un ruolo determinante per la salute dell’essere umano tanto sull’efficienza del corpo quanto quello psicologico.
L’Attività Fisica Adattata (A.F.A.) dimostra una forte efficacia sulle disfunzioni pelvi-perineali poiché contrasta l’ipocinesia, consente di cambiare lo stile della propria vita correggendo le anomalie e i vizi, permette di migliorare la qualità della vita, incrementa l’autonomia personale. In realtà, diventa un importante mezzo per la prevenzione di patologie consentendo il mantenimento di un buono stato di salute.
In particolare, rappresenta il trattamento più idoneo nell’ambito delle disfunzioni perineali quando, ormai, si è risolta la fase acuta e non si necessita della prescrizione di un trattamento in ambiente sanitario specifico.
Quando il soggetto ha ormai stabilizzato la sua patologia, in pratica, nella fase di mantenimento o come trattamento preventivo nei casi a maggiore rischio, o se si è instaurata una cronicità della patologia, l’Attività Fisica Adattata (A.F.A.) fornisce un valido aiuto.
La salute del pavimento pelvico è di fondamentale importanza per l’intera durata della vita!
La “Pianificazione Specialistica per Attività Motoria Preventiva e Adattata – A.M.P.A. – ed Esercizio Fisico Adattato (E.F.A.)”
La programmazione, pertanto, pone precise strategie di intervento:
– viene indirizzata al piano perineale con ginnastica pelvica;
– generalizzato al recupero delle qualità fisiche di base e delle grandi funzioni organiche,
– utilizza una protezione ergonomica con specifico training del pavimento pelvico associato a presa di coscienza del perineo;
– prevede l’assegnazione di esercizi domiciliari atti a stimolare la componente tonica muscolare e l’endurance, dopo averne appresi i contenuti.
Quindi, al fine di raggiungere l’obiettivo primario del recupero della disfunzione pelvi-perineale, si consiglia:
- la rettificazione delle disfunzioni pelvi-rachidea attraverso la riprogrammazione degli specifici engrammi percettivo-sensoriali e motori,
- il riapprendimento propriocettivo e posturo-cinetico,
- la rieducazione pelvi-perineale,
- l’utilizzo delle tecniche di Attività Fisica Adattata ritenute più idonee.
Una corretta programmazione, la gestione e la somministrazione di protocolli di A.F.A. – Attività Fisica Adattata, deve essere condotta in ambiente altamente specializzato. Ciò, garantisce i soggetti in salute e/o con patologie croniche clinicamente stabilizzate e che presentano una co-morbilità con altre patologie non trasmissibili, poiché impone scelte tecniche e tattiche precise.
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Emorroidi e patologia emorroidaria:
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Bibliografia di riferimento
[1] Sardinha TC, Corman ML. Hemorrhoids. Surg Clin N Am 2002; 82: 1153-1167.
[2] EB, Maykel JA. Diagnosis and Management of Symptomatic Hemorrhoids. Surg Clin N Am 2010; 90 17-32.
[3] V. Hemorrhoids: From basic pathophysiology to clinical management. World J Gastroenterol 2012; 18: 2009- 2017.
[4] JF, Sonnenberg A. La prevalenza di emorroidi e costipazione cronica. Uno studio epidemiologico. Gastroenterologia. 1990; 98 (2):380–386. [PubMed] [Google Scholar]
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