Ginnastica correttiva dell’arto inferiore
Ginnastica correttiva del piede per compensare i paramorfismi dell’arto inferiore in età giovanile:
piede piatto – piede cavo – ginocchia vare – ginocchia valghe – ginocchia in recurvatum
Prof. Dott. Carmelo Giuffrida
L’attività motoria compensativa, già conosciuta come ginnastica correttiva del piede, è una branca dell’Esercizio Fisico Adattato (E.F.A.) somministrata sotto stretta sorveglianza del Dottore in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate (Specialista AMPA) in ambiente fortemente specializzato.
La ginnastica correttiva ha obiettivi di natura preventiva e compensativa delle alterazioni della struttura corporea interessanti disarmonie morfologiche e alterazioni degli schemi corporei. È finalizzata all’educazione, attraverso il movimento corretto e l’apprendimento del giusto schema motorio, dei paramorfismi (di natura reversibile).
Nel caso dell’arto inferiore, generalmente, la ginnastica correttiva del piede tratta:
– piedi piatti,
– piedi cavi,
– ginocchia vare,
– ginocchia valghe,
– recurvatum di ginocchio,
– bacino anteroverso,
– …
Ginnastica correttiva del piede:
intervento non invasivo su un capolavoro unico di architettura biomeccanica
Nel corso dell‘evoluzione, per le naturali esigenze biomeccaniche adattative che obbligano l’uomo ad assumere la stazione eretta e a svolgere la deambulazione bi-podalica, il piede, capolavoro unico di architettura meccanica-biologica, risulta un diaframma atto ad assorbire e smistare le forze ambientali esterne e quelle muscolari interne, relativamente agli infiniti piani dello spazio.
Il piede è un effettore-recettore e, per mezzo delle strutture mio-fasciali che lo compongono, riceve input ed esegue risposte motorie interagendo con l’intero corpo; rappresenta il punto fisso al suolo su cui grava l’intero peso del corpo.
L’arto inferiore, nel suo complesso, costituisce la base di controllo anti-gravitario del sistema tonico posturale. Consente all’uomo di assumere e mantenere la postura eretta e di spostarsi nello spazio che lo circonda. Fornisce costanti informazioni provenienti sia dagli esterocettori cutanei presenti sulla sua pianta che dai propriocettori situati nei muscoli, nelle fasce, nei tendini e nelle articolazioni che ne costituiscono la struttura.
Gli esterocettori cutanei del piede, in realtà, hanno una elevata sensibilità alla pressione (0,3 g) interfacciandosi costantemente tra l’ambiente e il sistema dell’equilibrio.
Le informazioni plantari sono le uniche a derivare da un recettore fisso a diretto contatto col suolo. E ciò è quello che deve sfruttare la ginnastica correttiva!
Quando il ginocchio si pone in flessione è possibile eseguire movimenti della gamba in lateralità (di 1-2 cm. alla caviglia) e in rotazione assiale (rotazione esterna di 5°) per consentire un ottimale appoggio del piede in rapporto all’irregolarità del terreno.
In condizioni fisiologiche, quando il ginocchio si pone in estensione completa, pur essendo sottoposto a importanti forze di carico meccanico, presenta una grande stabilità per effetto di un blocco articolare che rafforza il lavoro della tibia nei confronti del femore “filtrando” le rotazioni del piede e della gamba che si trasferiscono integralmente al femore.
Ciò influenza, di conseguenza, il cingolo pelvico (specificatamente, l’articolazione coxo-femorale e l’articolazione astragalo-scafoidea che sono analogamente strutturate e corrispondentemente disposte).
La rotazione del femore sul piano trasverso produce una spinta bio-meccanica della superficie articolare del collo femorale sull’acetabolo. Inoltre, mette in tensione determinati legamenti dell’anca e sposta i baricentri (centri di pressione) degli emi-somi.
Quindi, una intra-rotazione del femore può, passivamente, determinare un’iniziale “anterior tilt” o antero-versione dell’emi-bacino. Il corrispondente omologo, in seguito alla messa in tensione dei legamenti posteriori (legamento ischio-femorale) e dello spostamento anteriore del baricentro dell’emi-soma corrispondente, è una rotazione del bacino che segue quella del femore.
Al contrario, un’extra-rotazione femorale può determinare una retroversione dell’emibacino omolaterale seguita da una corrispondente rotazione del bacino per tensione dei potenti legamenti anteriori (in particolare il fascio superiore del legamento l’ileo-pre-trocanterico, e il pubo-femorale) e per spostamento posteriore del baricentro dell’emi-soma relativo.
Ginnastica correttiva del piede:
La rotazione del bacino si riflette direttamente a livello del rachide lombare.
La struttura legamentosa e ossea delle vertebre subiscono le caratteristiche di “energy converter” del disco intervertebrale. Infatti, si produce una “coppia di forze” (coupled motion) sulla colonna vertebrale che corrisponde al primordiale e primario bisogno del rachide di ruotare la pelvi nell’atto della locomozione. Pertanto, alla flessione laterale del tratto lombare, si associa sempre a una rotazione vertebrale e viceversa.
La modesta capacità di rotazione del tratto lombare (5°) “impone” l’utilizzo di parte del dorso (in grado di ruotare per circa 30°), durante la deambulazione.
Al fine di poter orizzontalizzare lo sguardo a livello delle spalle e del tratto dorsale superiore (da D8 in su) si necessita, rispetto al tratto rachideo inferiore e al bacino, di una contro-rotazione e una flessione laterale opposta.
Ginnastica correttiva del piede: spunti dalla Biomeccanica
L’atteggiamento scoliotico dell’elica rachidea, così come quello del piede piatto (elica podalica svolta) e valgo (elica podalica avvolta), sono fenomeni fisiologici transitori. Essi sono connessi tra loro e da considerare patologici esclusivamente quando si manifestano in maniera stabile.
Biomeccanicamente, tramite la rete tensintegrata delle fasce mio-connettivali, si evidenzia una potente connessione del piede ai segmenti somatici sovrastanti. Ciò, fino ad influenzare, potenzialmente, il complesso articolare cranio cervico-temporo-mandibolare e viceversa.
Ginnastica correttiva del piede:
L’intero apparato locomotore umano è olisticamente inscindibile.
La ginnastica correttiva deve agire su tutto il corpo!
La ginnastica correttiva comporta Conoscenza, Capacità e Competenze, da parte dell’Operatore che ne somministra i contenuti.
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Ginnastica Correttiva del piede.
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