Ipertensione arteriosa: a Catania l’Attività Fisica Adattata può combattere la pressione alta!
Ipertensione sanguigna: l’attività fisica adattata può abbassare la pressione alta!
Prof. Carmelo Giuffrida

Monitoraggio dell’Attività Fisica e scelta del regime biochimico di lavoro – Laboratorio di Scienze dell’Esercizio Fisico – Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania
L’attività fisica moderata e costante mantiene attivo l’organismo e favorisce il controllo del peso corporeo. Inoltre, contribuisce notevolmente a ridurre i valori pressori e a potenziare le performance fisiche, poiché si incrementano progressivamente le capacità di tollerare gli sforzi.
La presenza di una pressione arteriosa sistolica >140 mmHg e/o una pressione arteriosa diastolica >90 mmHg, in soggetti adulti che non assumono farmaci antipertensivi, definisce un importante fattore di rischio cardio-vascolare: l’ipertensione arteriosa (1 -2 – 3).
Il rischio cardiovascolare globale definisce la presenza di più fattori di rischio e/o di patologie d’organo associate. Queste, infatti, sono capaci di interagire con il rischio derivante dagli elevati valori di pressione arteriosa. Si configura un rischio assoluto di eventi cardio-vascolari primari (infarto miocardico, ictus cerebri, ecc.) superiore rispetto a quello che si avrebbe dalla somma matematica dei singoli fattori di rischio (2 – 3).
L’idoneità ad attività sportive di tipo agonistico, quindi, non può essere concessa a un soggetto iperteso con rischio cardiovascolare globale alto o molto alto (1).
L’attività fisica regolare e continuata nel trattamento del soggetto iperteso offre, però, la possibilità e/o la necessità di utilizzare questo particolare “farmaco” con ottimi effetti positivi.
Ipertensione sanguigna: Benefici indotti dall’esercizio fisico contro la pressione alta!

Monitoraggio dei valori relativi alla pressione arteriosa durante l’Attività Fisica e scelta del regime biochimico di lavoro – Laboratorio di Scienze dell’Esercizio Fisico – Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania
Gli effetti dell’esercizio fisico sono di indubbio beneficio sia nel soggetto con ipertensione arteriosa giovane quanto e, soprattutto, nel soggetto anziano.
In sintesi, l’attività fisica adattata di intensità moderata è in grado di ridurre di 5-7 mmHg i valori di pressione arteriosa sistolica e di 3-5 mmHg la pressione diastolica. Per inciso, presenta un’efficacia prossima a quella di un trattamento farmacologico monoterapico (4 – 5).
Per precisione, oltre a migliorare la qualità di vita, l’allenamento determina un aumento della funzionalità cardio-polmonare e della forza muscolare. Ovviamente, si acquisisce una maggior capacità di svolgere le attività quotidiane.
Una corretta programmazione dell’attività motoria somministrata al soggetto iperteso, infatti, produce effetti benefici capaci di ridurre il profilo di rischio cardio-vascolare globale:
- riduzione della massa ventricolare sinistra;
- decremento della rigidità arteriosa;
- miglioramento della funzione endoteliale;
- miglioramento dell’assetto metabolico e coagulativo;
- riduzione del peso corporeo (6 – 7 – 8).
Ipertensione sanguigna: Rischi dell’esercizio in presenza di pressione alta!
Nella pianificazione di un allenamento ben condotto occorre una adeguata valutazione funzionale iniziale. In una parola, questa dev’essere basata sull’esecuzione di un test ergometrico e di un eco-cardiogramma.
Se il soggetto viene studiato bene e la pianificazione dell’Attività Fisica Adattata è adeguata, gli eventi cardiovascolari primari sono estremamente rari.

Monitoraggio dell’Attività Fisica in ambiente altamente specializzato – Laboratorio di Scienze dell’Esercizio Fisico – Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania
In ogni caso, devono essere tenuti presenti dal Medico prescrittore tutte le possibili variabili.
In particolare, questo Specialista deve considerare i rischi di un’attività fisica troppo intensa e priva di progressività. Ciò, in funzione del fatto che, gli ipertesi praticanti esercizio fisico strenuo, statisticamente presentano un aumento di eventi coronarici rispetto ai normotesi (9).
Di conseguenza, i soggetti non possono essere affidati a improvvisati “professionisti del fai da te” o avviati a occasionali inviti del tipo: “Vada in palestra”!
Ipertensione sanguigna: Attività fisica e terapia antipertensiva contro la pressione alta
Il farmaco antipertensivo ideale nel soggetto iperteso che pratica attività motoria dovrebbe soddisfare 3 essenziali requisiti:
- essere efficace anche durante lo sforzo, oltre che a riposo;
- non compromettere la performance;
- non indurre rischi aggiuntivi.
I betabloccanti, pur essendo efficaci, determinano una riduzione della performance variabile a seconda della cardio-selettività e dell’attività simpatico-mimetica intrinseca (10). Ciò, soprattutto per una riduzione della frequenza cardiaca durante lo sforzo.
Il carvedilolo, betabloccante che possiede anche un’azione alfa1-bloccante, presenta caratteristiche intermedie tra la doxazosina e i betabloccanti anche se, durante lo sforzo, sembra prevalere l’effetto betabloccante (10).
In sintesi, i diuretici sono farmaci efficaci. Per riassumere, soprattutto nelle attività fisiche di resistenza, possono comportare il rischio di ipo-potassiemia, riduzione della perfusione muscolare, rabdo-mio-lisi e aritmie cardiache (10).

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I farmaci antiadrenergici centrali (clonidina, alfa-metildopa), invece, non hanno dimostrato di possedere una chiara azione antipertensiva durante lo sforzo e, in ogni caso, la loro scarsa tollerabilità ne limita l’impiego, soprattutto nei giovani (10).
ACE-inibitori, inibitori dell’angiotensina II, calcio-antagonisti e doxazosina associati all’attività Fisica Adattata restituiscono soddisfacente efficacia anti-ipertensiva senza ridurre la performance soggettiva!
Qual’è il farmaco ideale nel soggetto che pratica esercizio fisico, con ipertensione arteriosa senza altre co-morbilità (quali malattia coronarica e/o scompenso cardiaco)? Sicuramente, è rappresentato dagli ACE-inibitori, gli inibitori dell’angiotensina II, i calcio-antagonisti e la doxazosina. In conclusione, essendo dotati di una soddisfacente efficacia anti-ipertensiva anche durante l’esercizio, i farmaci di queste classi, non riducono la performance soggettiva.
Gli inibitori dell’angiotensina II, sembra che siano, anche, in grado di migliorare la funzione diastolica durante sforzo. Pertanto, a questo particolare meccanismo, sarebbe attribuibile il miglioramento della performance fisica osservabile negli ipertesi che utilizzano questa classe di farmaci (11 – 12).
Ipertensione sanguigna e Attività Fisica Adattata: Raccomandazioni quando c’è la pressione alta!
Per essere precisi, un allenamento di tipo aerobico restituisce concreti benefici sull’abbattimento dei valori pressori (13). Nel contesto di un’attività fisica adattata, dopo un periodo di riabilitazione cardiaca, deve essere svolta per non meno di 3 volte/settimana.
Nella periodizzazione dell’allenamento è possibile prevedere anche esercizi basati sulla potenza muscolare per 2-3 volte/settimana (14). Al fine di risultare efficaci, i micro-cicli debbono svolgersi ad un’intensità lieve-moderata, valutati sulla base della frequenza cardiaca massimale ottenuta ad un test ergometrico preliminare di tipo valutativo-funzionale, eseguito con l’abituale terapia farmacologica assunta dal soggetto.
Precisazione: la terapia farmacologica dell’ipertensione arteriosa deve essere modificata in presenza di attività fisica adattata
Durante il test ergometrico, valori tensivi >240/115 mmHg sono ritenuti a rischio. Pertanto, nei soggetti con tale risposta pressoria patologica, si dovrà modificare opportunamente la terapia farmacologica. Di conseguenza, va prescritta un’attività fisica di lieve intensità.
Per i soggetti con cardiopatia ipertensiva significativa, (per i sedentari, obesi ed anziani), si stabilisce un allenamento programmato con esercizi di tipo aerobico. In particolare, la frequenza cardiaca di allenamento utilizzata oscillerà tra il 40% e il 60% di quella massimale. Pertanto, si insiste maggiormente, nelle prime fasi di allenamento, su esercizi a bassa intensità finalizzati al recupero della mobilità articolare.
Per tutti gli altri soggetti che si approcciano all’Attività Fisica Adattata, tutto sommato, le frequenze cardiache di allenamento verranno mantenute tra il 70-85% di quella massimale.
Valori pressori elevati:
sessioni di attività fisica adattata appositamente calibrate per contrastare l’ipertensione sanguigna

Monitoraggio dell’Attività Fisica e scelta del regime biochimico di lavoro – Laboratorio di Scienze dell’Esercizio Fisico – Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania
In conclusione, il micro-ciclo sarà periodizzato con almeno 10-12 minuti di condizionamento organico (warm up). Di seguito, verrà somministrata una parte centrale con un plateau di lavoro aerobico fissato in almeno 30 minuti effettivi per gli esercizi di resistenza. Infine, seguiranno almeno 10-12 minuti di defaticamento (warm out – cool down).
Gli esercizi saranno organizzati con 10-12 ripetizioni sia per gli arti superiori che per gli arti inferiori. Le ripetizioni, perciò, si estendono fino a un max di 20 successioni in fase più avanzata.
Inoltre, si deve lasciare ampio spazio al recupero funzionale che deve essere completo, separando ogni serie con almeno 1 minuto di riposo.
Quindi, il micro-ciclo deve essere compreso in una logica macro-ciclica che preveda un training in ambiente adeguatamente specializzato per 2-3 volte/settimana.
Pertanto, al fine di incrementare le resistenze periferiche nell’allenamento di potenza, si utilizza la riduzione del carico a fronte di un contestuale aumento del numero di ripetizioni.
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Bibliografia di riferimento su ipertensione sanguigna
dopodichè,
ancora di più,
in sintesi,
Per riassumere, ulteriore Bibliografia di riferimento: ipertensione sanguigna
10 – D’Este D. Effetti sulla capacità fisica e sulla performance cardiaca dei farmaci cardiovascolari nell’iperteso. Sports Cardiology 2001; 2: 23-27.
Inoltre, ipertensione sanguigna
come punto finale,
nel complesso,
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