Mastoplastica additiva e Attività Fisica Adattata
La chirurgia di mastoplastica additiva continua a crescere in popolarità con incrementi vertiginosi sempre più in aumento di anno in anno.
L’obiettivo essenziale della mastoplastica additiva è quello di elargire maggiore volume e tonicità al seno. Consiste nell’inserimento di una protesi che ha il fine di “riempire” un seno troppo piccolo, o che ha perso volume e tono in seguito ad una gravidanza ed allattamento, o ad una dieta dimagrante prolungata. Si tratta di un intervento di chirurgia estetica dall’esecuzione relativamente semplice.
Le protesi vengono introdotte in un’apposita tasca creata chirurgicamente al di sotto della ghiandola mammaria, attraverso particolari incisioni praticate in zone poco visibili, come la base dell’areola, il solco sottomammario o il cavo ascellare.
La protesi può essere inserita al di sopra o al di sotto del muscolo pettorale.
A prescindere dalla regione anatomica utilizzata per l’incisione, la cicatrice viene ben dissimulata e la sua lunghezza varia dai due ai tre centimetri.
In cosa consiste l’intervento di mastoplastica additiva?!
L’intervento viene eseguito in day-hospital con semplice anestesia sedativa ed occupa una tempistica di circa 35÷40 minuti. Alla fine dell’intervento di mastoplastica additiva si applicano dei bendaggi compressivi che verranno rimossi dopo circa 10 giorni insieme ai punti di sutura.
Il materiale protesico maggiormente utilizzato è il silicone, proponibile con svariati volumi e forme per soddisfare le caratteristiche strutturali e i desideri della donna.
L’assestamento delle protesi, la formazione del nuovo solco sottomammario e la scomparsa dell’edema post-operatorio richiedono una tempistica di guarigione completa che si aggira attorno alle due-quattro settimane.
L’impatto positivo di una mastoplastica additiva cita tassi di soddisfazione personali molto elevati tra le donne che richiedono un aumento del proprio seno. Ciò, in quanto si osservano miglioramenti nella qualità della vita (QOL) e, in particolare, miglioramento della fiducia in sé stessi, un incremento delle relazioni sociali e della funzione sessuale.
Senza dubbio, le statistiche riferiscono sensibili miglioramenti nell’attrattiva sessuale, nelle relazioni sociali, nella vita quotidiana, nell’autostima e nell’immagine di sé.
Quando la Chirurgia plastica e ricostruttiva richiede aiuto all’esercizio fisico per ottenere i migliori risultati estetici
È molto frequente il dubbio su come intervenire dopo un intervento chirurgico di mastoplastica additiva.
Frequentemente ci si scontra sulle scelte da effettuare in merito all’impatto dell’esercizio dopo un intervento affrontato per l’aumento del seno.
Evidenze e dati scientifici raccomandano una astensione dai movimenti gravosi e dall’attività fisica per un periodo che oscilla da poche settimane a qualche mese.
Dopo la mastoplastica additiva, per decidere se l’esercizio fisico precoce sia sicuro e apporti benefici fisici ed estetici, sono stati progettati ed effettuati studi prospettici randomizzati controllati a restrizioni standard o esercizio fisico[1], per misurare le complicanze postoperatorie e di un re-intervento, la qualità delle cicatrici e gli esiti riportati dai soggetti osservati e sottoposti a mastoplastica additiva (BREAST-Q, unico questionario che soddisfa gli standard internazionali) in questo contesto.
Gli studi effettuati sugli effetti dell’esercizio precoce a seguito di mastoplastica additiva
Gli studi effettuati sugli effetti dell’esercizio precoce (1 settimana dopo l’intervento chirurgico) in donne sottoposte a chirurgia primaria di aumento del seno hanno fornito validi elementi per affermarne l’efficacia e assicurare il conseguente benessere.
I risultati ottenuti su un congruo numero di partecipanti (225 soggetti) inclusi nell’analisi finale non rilevano differenze tra:
– i gruppi per età (p = 0,66),
– dimensione dell’impianto (p = 0,56),
– tasca dell’impianto (p = 0,29).
I tassi di complicanze non cambiano tra il gruppo di controllo (7,5%) e quello che ha effettuato attività fisica (6,9%).
La qualità della cicatrice, valutata 12 mesi dopo l’intervento chirurgico, era comparabile tra i gruppi (29,9 controllo e 29,6 esercizio, p = 0,204).
Mastoplastica additiva: i dati della bibliografia e delle ricerche scientifiche
Emerge che i gruppi di intervento (soggetti che hanno affrontato un piano di trattamento con esercizio fisico adattato) hanno ottenuto risultati migliori con il BREAST-Q Augmentation Module: Satisfaction with Outcome score (66,3 controllo e 83,4 esercizio, p <0,01).

Mastoplastica additiva: Chirurgia estetica – Chirurgia plastica e ricostruttiva – Esercizi funzionali per il muscolo Pettorale major – Riabilitazione motoria con Attività Fisica Adattata- Protocollo Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania
Quindi, in conclusione, l’esercizio precoce dopo mastoplastica additiva:
– non incrementa i tassi di complicanze o di re-intervento;
– non causa una riduzione della qualità della cicatrice dopo 1 anno;
– i soggetti appartenenti al gruppo che ha effettuato Attività Fisica Adattata, in modo concorde, esprimono un miglioramento.
C’è da dire che, in bibliografia, sono disponibili pochi dati oggettivi sull’analisi volumetrica postoperatoria dopo mastoplastica additiva e le valutazioni relative alle variazioni di volume nel parenchima mammario e nel muscolo grande pettorale a seguito del posizionamento di protesi nei piani sottoghiandolare e sottomuscolare.
Certamente, si sa che l’atrofia del parenchima mammario si verifica dopo l’aumento del seno sottoghiandolare, ma non dopo l’aumento del seno sottomuscolare. Al contrario, l’aumento del seno sottomuscolare causa l’atrofia del muscolo grande pettorale.
Mastoplastica additiva ed Esercizio Fisico Adattato: quando cominciare, a chi affidarsi e cosa fare?!

Mastoplastica additiva: Chirurgia estetica – Chirurgia plastica e ricostruttiva -Esercizi isometrici per i muscoli Pettorali e per i fissatori delle scapole – Riabilitazione motoria con Attività Fisica Adattata- Protocollo Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania
L’Esercizio Fisico Adattato deve essere avviato evitando carichi gravosi dopo 4÷6 settimane dall’intervento di mastoplastica additiva. Bisogna affidarsi alle attenzioni di un valido Professionista che possa garantire il recupero funzionale basando il piano di trattamento su elementi scientifici. Dato che è già stata superata la fase acuta, le cui cure in questa fase debbono essere affidate a personale sanitario, ed entrando a pieno titolo nella fase di stabilità patologica, la figura più idonea per il recupero coincide con il Chinesiologo Clinico (Specialista in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate).
Vanno stimate le incidenze di alcuni problemi associati alle procedure di aumento del seno, tra cui la contrattura capsulare, la posizione e lo spostamento dell’impianto, le increspature dell’impianto, l’esposizione e l’eventuale interferenza dell’impianto con la mammografia. Gli esercizi devono essere indirizzati essenzialmente al controllo del dolore dei muscoli deltoidi e del pettorale major, al rilassamento dell’inserzione muscolare che influenza la funzione postoperatoria del muscolo grande pettorale.
Mastoplastica additiva e muscolo grande pettorale!
Il muscolo grande pettorale prende origine lungo il terzo mediale della clavicola, il bordo laterale dello sterno, le prime 6 costole e la fascia obliqua esterna. Si inserisce lungo il labbro laterale del solco bicipitale dell’omero. Chinesiologicamente, adduce, ruota medialmente e, in misura minore, flette il braccio. Fornisce la maggior parte della potenza richiesta negli esercizi di flesso-estensione su panca, nei movimenti a farfalla degli arti superiori, nelle flessioni e nei piegamenti sulle braccia (push-up).

Mastoplastica additiva: Chirurgia estetica – Chirurgia plastica e ricostruttiva – Esercizi di potenziamento muscolare del complesso scapolo omerale e dei Pettorali – Riabilitazione motoria con Attività Fisica Adattata- Protocollo Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania
Il Pettorale Major svolge un ruolo determinante nelle attività motorie che richiedono coordinazione neuro-muscolare come il nuoto, tamburelli, Tennis e attività sportive con la racchetta, tiro con l’arco, Judo e lotta, Pallavolo, …!
La maggior parte delle tecniche chirurgiche sottopettorali richiedono il rilassamento del muscolo grande pettorale da almeno una parte del margine costale. Per evitare i problemi associati agli impianti high-riding e allo spostamento laterale dell’impianto, l’incisione muscolare deve essere estesa supero-medialmente per includere l’origine sternale inferiore.
Pertanto, si debbono fare le dovute considerazioni in rapporto alle 2 tecniche più popolari. Queste sono: l’approccio sottopettorale e sottoghiandolare, oppure, il posizionamento sottomuscolare totale.
Attività Fisica Adattata per migliorare le capacità fisiche, il recupero delle funzioni e l’efficienza motoria!
L’Attività Fisica Adattata, quindi, contribuisce in maniera considerevole a supportare il recupero funzionale del complesso mio-fasciale scapolo-omerale, del cavo ascellare, la forza dei muscoli pettorali[2], dei muscoli del collo e della gabbia toracica.
Non esistono problemi particolari per ciò che interessa il recupero funzionale della parte inferiore del corpo. Soprattutto, se l’attività fisica si svolge a bassa intensità e in stretto regime aerobico. Indiscutibilmente, perciò, si possono includere esercizi a corpo libero e a carico naturale, o l’utilizzo di macchine isotoniche, esercizi auxotonici e isometrici.
È buona norma, nella fase iniziale, evitare la somministrazione di esercizi interessanti il posizionamento in atteggiamento sconveniente degli arti superiori.

Mastoplastica additiva: Chirurgia estetica – Chirurgia plastica e ricostruttiva -Esercizi di stretching mio-fasciale per il muscolo Pettorale major – Riabilitazione motoria con Attività Fisica Adattata- Protocollo Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania
Esercizi nella mastoplastica additiva con protesi collocata sotto il muscolo pettorale
A seguito di mastoplastica additiva con protesi collocata sotto il muscolo pettorale, l’allenamento del pettorale deve essere valutato con grande attenzione. Ciò, nonostante gli indiscutibili vantaggi dal punto di vista del risultato estetico finale ed essendo un intervento più invasivo e delicato.
In casi specifici, al fine di evitare qualsiasi pericolo di spostamento delle protesi, si può consigliare di non eseguire esercizi specifici che attivano l’azione dei muscoli pettorali.
Perciò, risulta molto più conveniente e sicuro selezionare movimenti composti, rispetto a gesti motori in isolamento. Di conseguenza si deve evitare la pectoral machine o l’esercizio delle croci su panca piana. Il buon senso induce ad evitare movimenti gravosi e diretti. Inoltre, suggerisce di non esagerare con i carichi meccanici utilizzati e di effettuare il movimento con un’escursione ridotta per escludere il massimo allungamento del muscolo.
Esercizi nella mastoplastica additiva con protesi collocata sopra il muscolo pettorale

Mastoplastica additiva: Chirurgia estetica – Chirurgia plastica e ricostruttiva -Esercizi per il muscolo Pettorale major al TRX – Riabilitazione motoria con Attività Fisica Adattata- Protocollo Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania
Nel caso in cui la protesi sia stata collocata sopra il muscolo pettorale, il decorso post-operatorio è più rapido. Di conseguenza, è possibile riprendere nel breve termine temporale la normale attività dei muscoli pettorali, senza specifiche controindicazioni.
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Attività Fisica Adattata e recupero funzionale dopo mastoplastica additiva!
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Bibliografia di riferimento
Bibliografia di riferimento
[1] Filipe Basile – Thais S. Oliveira – “Esercizio dopo l’aumento del seno: uno studio controllato randomizzato” – Gennaio 2022 – Chirurgia plastica e ricostruttiva 149(1):18e-24e DOI: 10.1097/PRS.00000000000008676
[2] SP Beals, KA Golden, M Basten… “Strength performance of the pectoralis major muscle after subpectoral breast augmentation surgery” – Aesthetic Surgery …, 2003 – academic.oup.com
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