Dal “Contrology” di Joseph Hubertus Pilates al “Metodo Pilates”
Metodo Pilates: Rieducare la postura non significa usare il “ Pilates ” – “una giovane” metodologia di vecchia concezione determinata da eventi bellici della I° Guerra mondiale nelle celle del Lancaster, in Inghilterra, e ri-formulata ben 88 anni fa – nel 1926 – nella Eighth Avenue 939, a New York.
Prof. Dott. Carmelo Giuffrida
Fino all’Ottobre 1967, anno della morte del suo ideatore, occorsa per effetto delle lesioni riportate durante l’incendio che distrusse il suo Studio, Joseph Hubertus Pilates (nato nel 1880 a Monchengladbach, cittadina nei pressi di Dusserdolf), nessuno si interessò di questo “Metodo”.
Storia di un “Metodo” inventato per assistere le ballerine e usato oggi per combattere il mal di schiena!
Pilates ne affidò la diffusione alla moglie Clara e alla sua devota allieva e collaboratrice Romana Kryzanowska, che rilevò lo studio di New York. Inoltre, a Carola Trier e a Ron Fletcher (ballerino di Martha Graham che, con un suo “corpus” originale, determinò la creazione di un programma specifico conosciuto come “The Ron Fletcher Work”), aprirono nuovi studi.
Mary Bowen iniziò ad insegnare nel ’75 e creò uno studio nel Massachusetts.
Lolita San Miguel, iniziò ad insegnare al Ballet Concierto di Puerto Rico.
Robert Fitzgerald, Kathy Grant e Bruce King aprirono, ognuno, uno studio a New York negli anni ’70.
La sua forma originale, fu denominato da Pilates “Contrology”.
Ne aveva descritto i contenuti ideologici nei suoi volumi: “Return to Life through Contrology” e, successivamente, “Your Health: A Corrective System of exercising. That revolutionizes the entire field of Physical Education”.
Ma il “Metodo” non aveva niente in comune con la rieducazione funzionale e posturale. Nulla di ciò che si vuole fare intendere oggi!
Contrology e Power house del Metodo Pilates: ottime intuizioni di J.H. Pilates
Infatti, “Contrology” incoraggiava l’uso della mente per controllare i muscoli. Ovviamente, imponeva il controllo dei muscoli posturali su cui si doveva concentrare la propria attenzione per tenere bilanciato il corpo e supportare la colonna vertebrale.
La consapevolezza dell’atto respiratorio e dell’allineamento vertebrale aiutavano il potenziamento dei muscoli del piano profondo del tronco, delle fasce addominali e della pelvi. Creavano il punto cardine del metodo che prevedeva la tonificazione globale del Power House (addome, glutei, adduttori, muscoli del rachide lombare).
True Pilates, Vintage Pilates, Body Control, Stott Pilates, Balanced Body, The Ron Fletcher Work sono tutti nomi di metodi. E questi “metodi” affondano le loro radici nel lavoro di J.H. Pilates.
Ma esistono anche altri validissimi metodi rieducativi come il Souchard, il Méziérès, le Back School, il Mc Kenzie, il Feldenkrais, il Bobath, ….
Un metodo nato per irrobustire i muscoli dell’apparato locomotore di persone normali, fu approfondito per addestrare la polizia di Amburgo. Successivamente, venne preso a prestito da Rudolph Von Laban, ideatore della Laba-notation (una delle forme di registrazione scritta di balletto più rinomate al mondo). Egli incorporò parte del lavoro di Joseph Pilates nell’impostazione del proprio insegnamento, rivolto a “ballerini” ed Accademie di danza.
Chi più, chi meno, usò il “Titolo” e il “Marchio” che venne, poi, depositato.
Il Metodo ideato dal Pilates può correggere una postura alterata?!
Pilates aveva progettato un metodo con archi-dorsali, flessioni e spaccate, in netto contrasto con i principi delle attività adattate alle esigenze dell’individuo di qualsiasi età e del movimento “dolce”. Anzi, Pilates prevedeva esercizi intensi per persone giovani e controindicati rispetto ai principi di una corretta rieducazione posturale: erano l’esatto opposto di ciò che intende oggi la Scienza della rieducazione funzionale.
George Balanchine, famoso coreografo, mandò molti dei suoi ballerini (tra i quali Marta Graham) da Joseph Pilates. L’obiettivo era quello di potenziarne i muscoli e riabilitarli nei postumi da infortunio, instaurando un rapporto collaborativo destinato a durare nel tempo.
Postura e Posturologia: Gli studi della Fisiologia muscolare, nel corso degli ultimi 35 anni, hanno compiuto passi da gigante e il Pilates di oggi non è, e non può essere, il Pilates di allora.
Ma esistono anche Operatori con più o meno conoscenze e capacità. Quindi, sarebbe giusto parlare di una sinergia di attività motorie ben equilibrate, razionalizzate e definite in un piano di trattamento che deve tenere conto delle esigenze del singolo soggetto: lo stesso esercizio non può andare bene per tutti!
L’esercizio deve essere usato, a prescindere dal “Metodo”, per il raggiungimento di un benefico obiettivo, senza arrecare danno alla persona a cui si somministra.
La sinergia motoria dovrebbe essere la comune essenza: determinata da un buon senso professionale, dettata dalla scienza e definita dalla coscienza dell’operatore. Non un metodo “prediletto”, ma un insieme di metodi che si usano all’occorrenza, sfruttando il meglio di ognuno, in relazione alle esigenze dell’utente.
Ciò impone un serio studio, competenze operative, molta pratica e acquisizione di esperienze giornaliere che, nel tempo, rinforzano le conoscenze professionali e l’autoaggiornamento.
Metodo Pilates e Postura:
Il lavoro in cifosi lombare (Mezieres) e il lavoro in lordosi (Mc Kenzie) viene confuso con il Metodo Pilates, diventato una cosa diversa rispetto alle sue origini.
Le leggi della meccanica articolare derivanti da LEVE e CARICHI BIO-MECCANICI, quando non sono ben utilizzati producono i deleteri effetti noti come “ Mal di Schiena ”.
Il sistema di lavoro muscolare deve porre le basi su una corretta fisiologia mio-fasciale dosando i principi che regolano l’attività aerobica e anaerobica, il ciclo di Krebs, le risposte lattacide e alattacide, le contrazioni muscolari isometriche, isotoniche, anche isocinetiche (data la moda inarrestabile di consigliare attività motoria in piscina), la contrazione eccentrica e concentrica, il carico pliometrico, …
Metodo Pilates e Mal di schiena:
non si può combattere la lombalgia se non si conoscono le Scienze applicate alla postura!
A chi mette in pratica la propria professionalità utilizzando costosi attrezzi per somministrare il “Metodo Pilates ”, occorre contrapporre la capacità di pensiero di una conoscenza acquisita. Ciò, in termini di Bio-meccanica, Fisiologia umana, Anatomia, Chinesiologia rieducativa, Bio-chimica funzionale, …! Indubbiamente, occorre insostituibile esperienza e capacità ideativa, un pizzico di fantasia, e … tanta passione e umanità.
Forse pochi si accorgono di come uno sfrenato uso commerciale abbia cambiato una Filosofia del movimento!
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