Stretching dei Muscoli Adduttori- Laboratorio di Chinesiologia Clinica - Studio Prof. Dott. Carmelo Giuffrida - Catania

Muscoli Adduttori e Pubalgia

Muscoli Adduttori: quali sono e come trattarli?

 

Il complesso dei muscoli adduttori dell’anca è costituito da un insieme strutturato di alcuni fasci muscolari  che consentono il movimento di adduzione, cioè l’avvicinamento dell’arto inferiore alla linea mediana del corpo. In pratica, oltre a chiudere le gambe e a ruotare internamente il femore, l’azione di questi muscoli garantisce l’equilibrio del bacino.

Pertanto, i muscoli adduttori sono:

 

 

Alcuni di questi fasci muscolari sono localizzati all’interno della coscia, mentre altri sono situati posteriormente e medialmente al femore.

Il semimembranoso e il semitendinoso, essendo muscoli bi-articolari, svolgono sia l’azione di adduzione dell’anca che di flessione del ginocchio.

 

Quando un Adduttore va incontro a infiammazione ed è dolente, occorre individuare il fascio muscolare responsabile della flogosi per poter svolgere ed eseguire un trattamento idoneo, selettivo e adeguatamente focalizzato.

I test muscolari consentono di individuare con precisione quale sia la regione anatomica interessata e, in caso di dubbi alla valutazione clinica, si potrà approfondire per mezzo di una semplice Ecografia muscolo-tendinea della regione retto-adduttoria.

Qualora sia presente una calcificazione inserzionale, risulta essenziale, oltre all’esame ecografico, l’apporto radiografico o della risonanza magnetica nucleare.

 

Sindrome dei muscoli adduttori: Cos’è la pubalgia!?

La pubalgia è una sindrome disfunzionale mio-tensiva che interessa l’intero carrefour della regione addomino-pubo-crurale con quadri sintomatologici anche molto diversi tra loro.

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In particolare, la denominazione può assumere nomi differenti: sindrome degli adduttori, osteo-artropatia pubica, sindrome parietale della parete addominale, sindrome pubo-retto-adduttoria, groin pain.

In prevalenza, interessa gli atleti (ciclisti, calciatori, judokas e lottatori, pattinatori, …).

Si manifesta, soprattutto, quando aumentano i carichi per effettuare il potenziamento atletico specifico o per l’effetto di un gesto tecnico, e nelle donne in gravidanza. Fattore scatenante è considerato il sovraccarico funzionale e strutturale, microtraumi ripetuti nel tempo, o allenamenti in condizione di iper-stress che producono affaticamento muscolare e tendineo. Infatti, la pubalgia può essere connessa a patologie ossee e articolari, o a patologie infettive e tumorali.

 

Quale piano di trattamento è idoneamente indirizzato al recupero degli adduttori!?

 

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All’attenta analisi obiettiva, alla diagnosi specialistica e agli esami strumentali, in genere, la fase acuta prescrive il riposo, applicazioni di ghiaccio per sfruttare gli effetti antalgico/sedativo, l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Per una ripresa funzionale precoce e in assenza di particolari complicanze si utilizza il supporto di terapie fisiche strumentali per ottenere un effetto di rigenerazione cellulare e di neo-angiogenesi (la formazione di nuovi vasi sanguigni).

Una volta stabilizzata la problematica o nei casi di cronicità assume particolare importanza l’esecuzione di esercizi che mirano a potenziare e ad allungare allo stesso tempo la regione adduttoria, con particolare riguardo allo stretching del grande adduttore.

Agli esercizi di tipo isometrico (rinforzo muscolare senza accorciamento del muscolo) si associano in successione una serie di esercizi eccentrici che, una volta appresi in ambiente specializzato, vanno supportati da un costante lavoro domiciliare quotidiano.

Gli esercizi di stretching dei muscoli dell’anca trovano utile riscontro nella fase di defaticamento.

Una valutazione posturale approfondita diventa utile per apportare le giuste correzioni ad eventuali atteggiamenti viziati.

Negli atleti è di particolare importanza la fase di rieducazione funzionale corrispondente alla ri-atletizzazione per migliorare il gesto atletico ed evitare spiacevoli recidive.

 

Sindrome dei muscoli adduttori o Pubalgia: prevenire le recidive con una corretta ri-atletizzazione!

 

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Esercizio strutturato per il recupero funzionale dei Muscoli Adduttori – Laboratorio di Chinesiologia Clinica – Studio Prof. Dott. Carmelo Giuffrida – Catania

La prevenzione gioca un importante ruolo nei confronti delle recidive. Come tale, la continua ricerca a mantenere lo stato di efficienza fisica globale, corrette norme comportamentali, posturali e motorie garantiscono il ritorno alla normalità di azione nella vita quotidiana e una corretta ri-atletizzazione.

Un programma preventivo, per esempio, si basa sul potenziamento selettivo dei muscoli della parete addominale (retto addominale, trasversi e obliqui). Particolarmente indicata è l’aumento dell’articolarità delle anche e l’associazione di uno stretching mio-fasciale dei muscoli adduttori dell’anca, del quadricipite femorale e dello psoas iliaco. La mobilità articolare va eseguita in qualsiasi allenamento e, possibilmente, anche prima della competizione.

 

Pubalgia: Ri-atletizzare con un corretto protocollo la sindrome degli adduttori

 

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Esercizio strutturato per il recupero funzionale dei Muscoli Adduttori – Laboratorio di Chinesiologia Clinica – Studio Prof. Dott. Carmelo Giuffrida – Catania

L’allenamento e il suo corretto svolgimento nel corso del tempo sono fattori favorenti il recupero funzionale. Al contrario, un condizionamento organico mal condotto, produce e scatena l’acutizzazione della problematica con incremento lesivo del quadro pubalgico. Compartecipano a ciò, una mancanza o scorretta esecuzione e qualità degli esercizi di allungamento muscolare, posizioni o gesti tecnici, l’inadeguata qualità degli esercizi. In sintesi, la ri-atletizzazione e la rieducazione funzionale deve essere indirizzata al miglioramento della mobilità articolare. Questa è intesa come capacità individuale ad eseguire movimenti con grande ampiezza di escursione. Perciò, per tornare al punto, difatti, è limitata maggiormente dall’elasticità dei muscoli e dall’eventuale incapacità degli antagonisti di distendersi.

Un corretto protocollo deve prevedere, oltre allo stretching “tradizionale”  con allungamento preventivo anche uno stretching con facilitazione neuromuscolare propriocettiva (attiva e passiva). Inoltre, è indispensabile una corretta normalizzazione in allungamento delle catene cinetiche.

 

Riabilitazione pelvica e muscoli adduttori: Intervento incruento ed esercizio fisico nella pubalgia

 

Ricapitolando, l’intervento deve essere indirizzato essenzialmente ai muscoli ischio-crurali, agli adduttori, agli extra-rotatori dell’anca e al quadricipite femorale.

 

In conclusione, le posture di rapporti inter-segmentari non abituali devono essere mantenute per alcuni minuti (il nostro protocollo prevede da 3 a 6 minuti per postura).

L’aumento della forza e il potenziamento muscolare prevede, comunque, una prima fase di esercizi isometrici per gli adduttori eseguiti in successione di 6″ con recuperi di altrettanta tempistica.

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Esercizio strutturato al TRX per il recupero funzionale dei Muscoli Adduttori – Laboratorio di Chinesiologia Clinica – Studio Prof. Dott. Carmelo Giuffrida – Catania

Successivamente, vengono seguiti da esercizi di potenziamento in isotonia con adeguato numero di ripetizione, incremento della resistenza da spostare e recuperi somministrati esclusivamente a escursioni articolari che non provocano dolore.

 

Sindrome dei muscoli adduttori: attenzione anche all’ergonomia di vita quotidiana per combattere la pubalgia!

 

Particolare attenzione deve essere rivolta anche all’uso di scarpe, di plantari, di sellini, … che l’atleta ha nella sua dotazione tecnica personale. In realtà, il materiale inadatto alle proprie caratteristiche personali, spesso, produce risposte non consone alle richieste e alle aspettative del soggetto.


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