Nuoto correttivo e scoliosi
Nuoto correttivo e scoliosi: un binomio usato senza alcun fondamento scientifico!
Prof. Carmelo Giuffrida
Sin dalle premesse dei miei libri, e nelle mie interviste, si evidenzia come l’acqua è il primo ambiente della vita umana: sin dal momento del concepimento, l’acqua viene sentita, percepita e vissuta!
Il contatto con l’ambiente acquatico produce azioni dell’essere umano che inducono a un cambiamento comportamentale con reazioni motorie diverse. Vengono chiamate in causa competenze motorie che devono compensare le reazioni fisiche biomeccaniche, le organizzazioni logiche, le percezioni.
Il concetto di benessere fisico è stato sempre affiancato all’elemento “Acqua”.
L’uso dell’acqua con scopo rieducativo e per la ricerca del benessere costituisce uno dei procedimenti più antichi di cui ha disposto l’essere umano sin da epoche remote: dalla civiltà egizia a quella ellenica e romana.
Nell’ambito della rieducazione posturale è uso comune, purtroppo ancora spesso, attribuire doti rieducative alle attività sportive e, in particolar modo, al nuoto. Il più delle volte, tali qualità risultano assolutamente improprie e prive di evidenze giustificazioni scientifiche.
Negli ultimi anni si è indirizzato troppo spesso, e senza motivare scientificamente, verso l’attività in piscina indicando il nuoto come “toccasana” della scoliosi.
Una precisa analisi determina le considerazioni sugli effetti idrostatici e idrodinamici che regolano il comportamento dell’essere umano immerso nel fluido acqua!
Occorre rispondere a domande frequenti che, raramente, trovano risposte scientifiche soddisfacenti:
Scoliosi e ginnastica correttiva o Scoliosi e nuoto correttivo!?
Come è possibile correggere una curva scoliotica, immersi in acqua, utilizzando il nuoto?!
Siamo in grado di conciliare il difficile momento compensativo che dovrebbero apportare le compensazioni ricercate e ottenibili nella terraferma nell’ostile mezzo acquatico che non è l’ambiente naturale dell’essere umano?
Riusciamo a somministrare un esercizio “correttivo” in acqua mantenendo il corpo allungato, ottenere un avanzamento rettilineo del corpo e della testa, evitando la torsione vertebrale?
Se esistono serie problematiche biomeccaniche sulla terra, cosa succede per le stesse posizioni se si usa un mezzo “cedevole” come l’acqua?
Cosa si innesca immergendo il corpo in vasca, considerando che un soggetto paramorfico, generalmente, ha carenza di schemi motori e lacune degli schemi corporei?
Nuoto correttivo e Scoliosi: Considerazioni su … pregi e difetti!
Il nuoto non può essere prescritto in presenza di scoliosi. Non si può creare l’illusione di una sua miracolistica efficacia poiché, al pari di qualsiasi altra attività sportiva, è priva di qualsiasi effetto rieducativo-compensativo.
È utile chiarire il ruolo delle attività acquatiche e natatorie: queste ricoprono un ruolo di dubbia validità; purtroppo si continua a prescrivere il nuoto, che è oggetto di attenzioni ingiustificate e controproducenti nel processo di normalizzazione delle alterazioni morfologico-posturali, nella rieducazione della scoliosi.
Ancora oggi sopravvivono stereotipi culturali privi di fondamento scientifico e che non giustificano il beneficio del nuoto, mentre sono di grande interesse gli aspetti concernenti la valutazione e l’esercizio fisico. L’effetto miorilassante e decontratturante dell’esercizio in acqua viene parecchio utilizzato nel management del dolore soprattutto in presenza di algia vertebrale (back pain) e nella traumatologia sportiva quale momento di riatletizzazione. In ambito neurologico viene prescritto come ultima risorsa nell’intento di sfruttare il mezzo acquatico come “facilitazione” motoria rispetto al movimento svolto sulla terraferma.
Nuoto correttivo e scoliosi: l’acqua è un attrezzo ginnico!?
L’acqua, o meglio il mezzo acquatico, non deve essere inteso come uno strumento terapeutico o un metodo di trattamento rieducativo. E’ semplicemente un mezzo dotato di specifiche caratteristiche all’interno del quale possono essere allestite metodiche allenanti. L’acqua, esattamente come un “attrezzo” , può essere usato per la somministrazione di esercizi rieducativi. Quello che conta è la tipologia di esercizio somministrato e non le conoscenze dell’idrologia. Queste, però, non possono produrre un “metodo acquatico” contenente obiettivi e strategie rieducative e funzionali.
Ma, entrando nel vivo del discorso e rispondendo ai tanti perché, bisogna valutare i pro e i contro mettendo su una bilancia tutti i punti che possono essere utili a fare una prescrizione dell’esercizio fisico in acqua, o a decidere di intraprendere un percorso a secco!
L’essere umano è un animale terrestre “progettato” per vivere ed espletare tutte le sue funzioni sulla terraferma ma capace di adattarsi all’ambiente acquatico.
Nell’ambito dell’apprendimento motorio in acqua, è di primaria importanza la caratteristica dell’acqua. Ciò consente di affermare che il passaggio dalla terraferma all’acqua è il passaggio dal dominio del peso al dominio della forma!
Sul versante percettivo, la forma, in acqua subisce una specifica rivoluzione per cui le afferenze propriocettive diminuiscono fino a sparire. Di contro, si esaltano le afferenze esterocettrici. Si ottiene un passaggio da uno schema corporeo legato all’aspetto ponderale dei segmenti somatici a uno schema corporeo legato agli aspetti volumetrici definiti dai recettori cutanei.
Nuoto correttivo e scoliosi: meglio la terraferma e non l’acqua!
Quindi, scoliosi e ginnastica “correttiva” … o, meglio, “GINNASTICA COMPENSATIVA”!!!
I muscoli, in acqua, vengono usati in modo completamente differente rispetto a quanto avviene nella terraferma. In vasca generano un vettore costantemente contrario a quello che rappresenta il verso del movimento ma orientano i segmenti corporei nella direzione e verso del movimento stesso. E’ la variazione di forma che genera il movimento (rotazione) e non la trazione muscolare in senso diretto. Ne deriva che, in acqua, il movimento è dilazionato rispetto alle contrazioni muscolari (deboli) necessarie a generarlo. Ciò, contrariamente a quanto avviene sulla terraferma dove contrazione e movimento sono necessariamente contestuali.
Se desidera avere più informazioni, avere chiarimenti su problematiche personali, se ha un problema particolare ed urgente, o se desidera avere un breve primo colloquio informativo tecnico prima di richiedere l’appuntamento per una Consulenza, avrà la possibilità di parlare con uno dei nostri specialisti dell’Esercizio Fisico semplicemente richiedendolo all’Operatore di Segreteria:
Tel.: 095/387810 – Cell.: 338/9134141
e-mail: drcarmelogiuffrida@yahoo.it oppure : info@drcarmelogiuffrida.com
#nuotocorrettivo #scoliosiacatania #maldischienaacatania #ipercifosidorsaleacatania #ginnasticacorrettivaacatania #posturaacatania #ginnasticaposturaleacatania #nuotoescoliosi #imigliorispecialistidellascoliosi #curadellascoliosi #trattamentodellascoliosi #riabilitazionedellascoliosi #achirivolgersiperlacuradellascoliosiacatania #scoliosi #trattamentodellascoliosiacatania