Osteopatia e Attività Fisica Adattata: modalità di intervento
Osteopatia e Attività Fisica Adattata più efficaci se associate.
Attenzioni rivolte al soggetto e non alla manifestazione patologica!
L’Osteopatia si occupa del soggetto e non della patologia del soggetto. L’osteopatia interviene, con parziale o netto miglioramento o totale risoluzione, nei casi di algie e disfunzioni derivanti da perturbazioni del torrente circolatorio o delle innervazioni.
L’azione dell’osteopatia è molto limitata nelle alterazioni conclamate della struttura di un organo (anomalie congenite, cisti, ulcere, tumori, ernia iatale, ecc…).
Principi di Osteopatia e Attività Fisica Adattata forniscono validi elementi per:
- Evitare infortuni, lesioni muscolari e articolari
- Aumentare le performance fisiche-sportive
- Disattivare risposte di algie mio-fasciali o articolari
Osteopatia e Attività Fisica Adattata: più efficaci se utilizzate insieme!
L’Attività Fisica Adattata consente di rimuovere i disturbi meccanici e i blocchi articolari (nei soggetti privi o con diminuita mobilità articolare), che si manifestano attraverso generici sintomi localizzati che alterano il benessere, l’equilibrio e il generale buon stato di salute.
Sfruttando la Filosofia dell’Osteopatia ma agendo tramite l’Esercizio Fisico sulle qualità fisiche di base e sul miglioramento delle grandi funzioni organiche si controllano facilmente le disfunzioni somatiche, si orienta il soggetto (atleta o comune mortale) verso una precisa gestione del corpo e si ottiene il ripristino del sintomo.
Consigliando esercizi idonei e appositamente adattati per l’integrazione e il miglioramento della biomeccanica del gesto motorio o, nel caso di atleti, del gesto tecnico specifico dello sport praticato, si economizza la motricità e le risposte funzionali.
Osteopatia e attività fisica: la tecnica dell’Osteopatia può affiancare l’esercizio fisico!
La tecnica può essere utilizzata da sola o in associazione ad altri trattamenti rieducativi.
E’ più efficace se associata ad interventi e tecniche di Attività Fisica mirate.
L’impostazione del trattamento non è codificabile per disfunzione, ma è strettamente individuale e dipende dai dati emersi da un esame obiettivo. Presenta varie possibilità rieducative che vanno dal trattamento unico al trattamento di appoggio, secondo la natura, l’intensità dei disturbi, l’età, i caratteri ereditari e acquisiti, il modo di vivere e le esigenze dell’utenza.
La durata del trattamento è determinata dalla risposta individuale.
La prevenzione assume ruolo fondamentale quando la richiesta energetica psico-fisica richiede corretta esecuzione del gesto motorio e contestuale ricerca del massimo potenziale disponibile.
L’Attività Fisica Adattata può supportare l’Osteopatia o altre attività, metodologie, tecniche sanitarie, ottimizzando gli esiti e il rendimento dell’Utente che richiede la prestazione professionale di più Operatori che si trovano a lavorare in Team.
Osteopatia e attività fisica: CAMPI D’APPLICAZIONE DELL’OSTEOPATIA
ARTROPATIE: Artrite, artrosi, lombalgie (“mal di schiena”), nevralgie.
MAL DI TESTA: L’osteopatia interviene a volte allentando i sintomi, a volte migliorandoli sensibilmente o eliminandoli.
Agisce su emicrania, cefalea mio-tensiva (di origine cervicale), nevralgia di Arnold, cefalea di origine psicologica o nervosa, algia vascolare della faccia, nevralgia facciale, cefalea post-traumatica, cefalee di origine digestiva, allergica, visiva, mestruale, post-operatoria, ecc.
Non ha possibilità di trattare le algie nelle etio-patogenesi di meningiti, encefaliti, tumori, emorragie subaracnoidee, ecc…
ORECCHIO-NASO-GOLA: riniti, sinusiti, epistassi. Mal di gola, rinofaringite, laringite, tonsillite, raucedine, mancanza di voce, perdita del gusto e dell’odorato, otiti, acufeni (ronzii alle orecchie), orecchie tappate, ipoacusie (abbassamento dell’udito).
OCCHI: Vari casi di miopia, ipermetropia, astigmatismo, strabismo infantile, presbiopia, diplopia, nistagmo, infiammazioni, mal di testa nel leggere, stanchezza visiva, occhi lacrimosi, disturbi della messa a fuoco.
DISFUNZIONI DELL’ARTICOLAZIONE TEMPORO-MANDIBOLARE: Dolori e disturbi all’articolazione della mascella, mal di testa, algia del rachide cervicale e lombare, associazioni con problemi di orecchio e gola, stanchezza, insonnia associata a disturbi della regione temporale. Necessita della collaborazione tra dentista o orto-gnatodonzista-gnatologo e osteopata.
Osteopatia e attività fisica
… e, inoltre:
PATOLOGIE INFETTIVE, VIRALI, ALLERGICHE: Di lieve aiuto per le prime migliorando l’attività immunitaria, più incisiva sulle malattie croniche e ricorrenti soprattutto nei disturbi delle vie respiratorie.
MALATTIE VISCERALI E GHIANDOLARI: L’osteopatia interviene essenzialmente sulle disfunzioni degli organi e non ha alcuna azione sulle loro malformazioni.
PATOLOGIE POLMONARI: tracheite, dispnee, asma.
MALATTIE CARDIO-CIRCOLATORIE: palpitazioni, aritmia, bradicardia, tachicardia, ipertensione, emorroidi.
PATOLOGIE APPARATO DIGERENTE: sindrome del vago, nausee, disturbi epatici e della colecisti, costipazione, algie e crampi allo stomaco, dispepsia, ernia iatale.
MALATTIE RENALI E UROLOGICHE: ipo-funzionalità renale, enuresi, poliuria, stranguria. Problemi genitali, ginecologici, sessuali: amenorrea, dismenorrea, congestione della piccola pelvi, dolori durante il coito, problemi di prostata.
Osteopatia e attività fisica: la lesione osteopatica influisce sempre sul movimento!
La lesione osteopatica deve essere riconosciuta, trovata, trattata e normalizzata.
Non è concreta e, occorre avere una buona mano per “sentire” la lesione osteopatica, palpabile solamente nel movimento.
Essa influisce sempre sull’atto motorio!
A causa di traumi o di aggressioni esterne, o di alterazioni di una funzione interna, si possono determinare squilibri, alterazioni o blocchi delle articolazioni; questi sono i principali punti di origine delle lesioni.
L’organismo tenta di assorbire i traumi esterni quali l’inquinamento atmosferico, l’intossicazione alimentare, le carenze bio-chimiche.
Gli organi viscerali lottano, integrano, compensano e rigettano secondo le proprie forze, ma se uno di essi si indebolisce crea un disturbo della funzione-struttura e si instaura un disturbo strutturale che immette la lesione osteopatica nella sua fase morbosa.
Questa include ogni anomala modifica nelle posizioni dei movimenti delle strutture.
Si tratta in effetti di un danno, nel senso di squilibrio, disarmonia, disfunzione delle articolazioni, delle ossa, dei muscoli, delle fasce.
La lesione osteopatica è presente dal momento in cui gli elementi strutturali presentano anomalie o alterazioni dei tessuti. Essa si presenta nel momento in cui il movimento viene alterato.
Osteopatia e attività fisica: MODALITA’ D’INTERVENTO OSTEOPATICO
L’osteopatia non è invasiva. Per precisione, gli unici strumenti utilizzati dall’osteopata sono le mani con le quali normalizza la disfunzione somatica. Il termine “lesione osteopatica” ha sostituito quello di “disfunzione somatica” dettato dalla concezione neurofisiologica. pertanto, include la nozione di dolori riferiti, turbe metameriche, facilitazioni segmentarie.
Le tecniche manipolative (dette “thrust” dagli osteopati) sono state completate da altri metodi:
– tecniche miotensive di Fred Mitchell;
– metodo delle fasce;
– osteopatia “cranica” descritta per la prima volta da W.G. Sutherland (1872-1954), allievo di Still, in un trattato del 1939, “The cranial bowl” e ripresa nel 1951 da H. Magoun in “Osteopathy in the Cranial Field”.
Osteopatia e attività fisica: Dal THRUST alla logica della meccanica vertebrale!
Per determinare la manovra da praticare, gli osteopati classici utilizzano la teoria della meccanica vertebrale. In realtà, la lesione osteopatica è rappresentata da sublussazioni vertebrali o da blocchi in mal posizione. Ciò è sufficiente ad infiammare le radici nervose rachidee ed il simpatico. Determinano la causa verosimile di dolori locali a distanza e di dolori viscerali.
Fryette, nel 1933, formulò una teoria della meccanica vertebrale che continua ad essere utilizzata dagli osteopati. Può essere riassunta sotto due aspetti:
1) quando un segmento vertebrale è in posizione neutra di flesso-estensione, ogni flessione laterale e rotazione avvengono in senso opposto, prima flessione laterale, poi rotazione, la quale si produce verso la convessità della flessione laterale;
2) al contrario, se esiste una flessione od un’estensione del segmento vertebrale considerato, la flessione laterale non può avvenire se non è preceduta da una rotazione dello stesso senso.
Osteopatia e attività fisica: se esiste il movimento esiste la vita e la buona salute!
L’Attività Motoria, sia essa semplice attività fisica amatoriale o sport agonistico svolge un ruolo essenziale per garantire una buona irrorazione dei tessuti organici e delle articolazioni. La filosofia dell’Osteopatia come quella delle Scienze del Movimento si basa sul concetto che la vita è fatta di movimento. In particolare, se c’è movimento esiste la vita; dove esiste una buona circolazione sanguigna permane la salute!
Osteopatia e attività fisica – Note di precisazione:
Nella maggioranza dei casi, le algie vertebrali non sono generate dall’artrosi che, nella colonna vertebrale, è indolore. Generalmente sono conseguenziali alla presenza di lesioni osteopatiche.
Quindi, i dolori alle articolazioni periferiche possono essere provocati sia dall’artrosi che da una lesione osteopatica vertebrale o periferica.
Per esempio, sciatalgie, cruralgie, nevralgie cervico-brachiali, periartriti e alcune tendiniti sono conseguenza di lesioni osteopatiche.
Le lesioni osteopatiche favoriscono il processo reumatico e, al contrario, i reumatismi predispongono alle lesioni osteopatiche.
I casi particolari di lombalgia, lombaggine, ernia e protrusione discale, sciatalgia, cruralgia, sono lesioni osteopatiche vertebrali con alterazione del disco. Pertanto, i trattamenti osteopatici assumono particolare indicazione.
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