Piano di lavoro in mini-gruppi di lavoro con rapporto max 1:4 (One to Four)
Per consentire un incremento del piano di lavoro individualizzato avviato con il rapporto 1:1 (One to One), abbassare i costi ed evitare abbandoni, lo Studio fornisce un servizio di mini-gruppi di lavoro, in cui i concetti tecnici dell’Esercizio Fisico Adattato sfociano nella socialità: ciò offre la possibilità di continuare il piano di lavoro individuale, di intensificare la frequenza in ambiente altamente specializzato e di abbassare sensibilmente i costi del trattamento rispetto ai costi del rapporto One-to-One e mantenere i benefici raggiunti.
Si incrementa l’efficienza fisica, l’Esercizio Fisico Adattato viene funzionalizzato e si economizzano sensibilmente i costi… E, durante l’attività, al massimo saranno presenti altre 3 persone!
Attività Fisica Adattata in mini-gruppi di max 4 persone
DISORDINI NEUROLOGICI-MUSCOLARI
- ICTUS CEREBRALE (non trattabili entro l’anno dall’esordio)
- MORBO DI PARKINSON e PARKINSONISMI “STABILI” (si utilizzano appositi strumenti di misura di autonomia e specifici per il problema [FIM, Barthel, UPDRS] che costituiscono un cut-off specifico come criterio di esclusione)
- MALATTIE DEMIELINIZZANTI (saranno attentamente valutate congiuntamente al Neurologo le possibili condizioni di recupero o di mantenimento dello status e se la patologia in atto può essere esercizio-sensibile)
- SCLEROSI MULTIPLA
- LESIONE CEREBRALE
- SINDROME POLIO E POST-POLIO
- DISTROFIA MUSCOLARE
- PLASTICITÀ CEREBRALE
PATOLOGIE ORTOPEDICHE
- ARTROSI
- ARTRITE
- OSTEOPOROSI E RISCHIO CADUTE
- MAL DI SCHIENA O RACHIALGIE
- SOVRACCARICO ARTICOLARE DEL GINOCCHIO
- IMPOTENZA FUNZIONALE DELLA SPALLA
- ERNIE E PROTRUSIONI DISCALI INTERVERTEBRALI
- ESITI RECENTI DI SOSTITUZIONI PROTESICHE ARTICOLARI (non trattabili entro l’anno dall’intervento; la specifica è necessaria al fine della gestione del rischio clinico)
SINDROMI CARDIOVASCOLARI e CARDIOLOGICHE
- IPERTENSIONE
- INSUFFICIENZA CARDIACA
- CARDIOPATIE
- INFARTO DEL MIOCARDIO
- RIVASCOLARIZZAZIONE
- FIBRILLAZIONE ATRIALE
- PATOLOGIA CARDIACA VALVOLARE
- ARTERIOPATIA PERIFERICA
- ICTUS CEREBRALE
MALATIE RARE
DISMETABOLISMI
- DIABETE: DIABETE 1 – DIABETE 2
- SINDROME METABOLICA
- OBESITÀ E SOVRAPPESO
- IPERLIPIDEMIA
- NEFROPATIA
SINDROMI RESPIRATORIE
- BPCO
- ASMA
PATOLOGIE ONCOLOGICHE
- LINFOMA
- LINFEDEMA
- QUADRANTECTOMIA
- CANCRO
MALATTIE REUMATICHE
- FIBROMIALGIA
TRAPIANTO D’ORGANO
DISORDINI COGNITIVI PSICOLOGICI E SENSORIALI
DISORDINI GINECOLOGICI E UROLOGICI
- PUBALGIA – SINDROME PUBO-RETTO-ADDUTTORIA (GROIN PAIN)
- OVAIO POLICISTICO – PCOS
- DISTURBI PERINEALI
- STATO DI GRAVIDANZA
- INCONTINENZA URINARIA DA SFORZO
VIZI POSTURALI
- IPERCIFOSI DORSALE – MORBO DI SCHEURMANN
- SCOLIOSI IDIOPATICA EVOLUTIVA GIOVANILE
- IPERLORDOSI LOMBARE
- DISTURBI POSTURALI E DELLA PROPRIOCEZIONE
- PARAMORFISMI DELL’ARTO INFERIORE
PATOLOGIE ANGIOLOGICHE E CARDIOCIRCOLATORIE
- CLAUDICATIO INTERMITTENS
- EDEMA LINFOSTATICO: ARTI GONFI
- LIPOEDEMA O PANNICOLOPATIA EDEMATO-FIBRO-SCLEROTICA O “BUCCIA D’ARANCIA”
- EDEMA VENOSO
ESITI DI INTERVENTO CHIRURGICO
- ESITI RECENTI DI QUALSIASI INTERVENTO CHIRURGICO (non trattabili entro 3 mesi dall’intervento; la specifica è necessaria nel rispetto dei tempi biologici di riparazione dei tessuti – come da Linee Guida Scientifiche)
Riatletizzazione e rieducazione funzionale post-fisioterapica
Persone con instabilità clinica non possono in alcun modo essere inclusi in percorsi di Attività Fisica Adattata.
L’Attività Fisica Adattata non può essere proposta a persone che non hanno ancora completato il proprio percorso riabilitativo e a coloro che sono assolutamente lontani dal concetto di stabilità (che presentano andamenti progressivi, ciclici – remissivo-progressivi, con variazioni poco prevedibili nel tempo) [esempio Morbo di Parkinson o Malattie demielinizzanti: Per queste persone si seguiranno le variazioni e si interverrà solo quando è consigliato un intervento di Attività Fisica Adattata senza includerli in programmi di promozione della salute].