Attività Fisica Adattata nel soggetto con cardiopatia congenita:
a Catania un protocollo con specifica applicazione e insostituibile ruolo
La pratica regolare di attività motoria e sportiva per la promozione del benessere e il mantenimento della salute generale e cardio-vascolare trova una specifica applicazione. Infatti, ha un insostituibile ruolo educativo, formativo, psicologico e sociale durante l’intero periodo pre-puberale e puberale, fino all’età adulta.
Pertanto, anche nei bambini e adolescenti con cardiopatie congenite operate e non, si giustifica la forte richiesta ad espletare l’attività fisico-sportiva. E ciò, a fronte di incoraggiamenti, autorizzazioni e idoneità alla pratica. In realtà, questa è resa sempre più attuale dai vertiginosi progressi della Cardiologia e della Cardio-chirurgia Pediatrica sia nell’ambito diagnostico che terapeutico.
Pediatri, Medici dello sport, Cardiologi e Dottori in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate (Specialisti A.M.P.A.) sono chiamati a favorire l’attività fisico-sportiva in generale, a “disporre” in forma di consiglio l’attività motoria ideale per il proprio assistito che richiede una restitutio ad integrum e l’avviamento a una vita normale.
Il sempre più crescente numero di cardiopatici congeniti gravi, che in passato venivano condannati all’inattività fisica, oggi obbliga questi professionisti a definire nuove linee guida. Il protocollo deve essere in grado di definire, previa valutazione funzionale e per quanto possibile, l’ottimale programmazione di una Attività Fisica Adattata con relativo piano di trattamento individualizzato.
Cardiopatia congenita: Idoneità all’esercizio fisico e corretta prescrizione dell’attività motoria
Idoneità all’esercizio fisico e corretta prescrizione dell’attività motoria coniugano due aspetti di non facile soluzione, importantissimi e cardinali:
- per quanto possibile soddisfare le aspettative di reinserimento nella vita attiva nel rispetto del delicato equilibrio psicologico del giovane soggetto cardiopatico che ha l’esigenza di praticare una qualsiasi forma di attività fisica;
- scegliere un’attività motoria o sportiva che soddisfi e appaghi sufficientemente l’utente e che garantisca un idoneo apporto di benefici tanto sul piano fisico che psichico con un rischio di complicanze, nel breve e nel lungo periodo, ragionevolmente trascurabile o, quanto meno, pari ai vantaggi previsti.
L’utenza con cardiopatia congenita è piuttosto varia ed offre un ampio spettro di malformazioni.
Infatti, in una stessa cardiopatia è possibile trovare soggetti “in storia naturale” (oggi sempre di meno), soggetti operati e, tra questi, quelli trattati in tempi diversi, con tecniche eterogenee e con risultati anatomo-funzionali e clinici differenti.
Diventa assolutamente indispensabile interagire tra professionisti. Di conseguenza, occorre distinguere bene chi deve fare esattamente una certa cosa, stabilire il limite di intervento tra l’instabilità clinica (competenza di intervento affidata al Dottore in Fisioterapia) e la stabilità o la cronicità. Perciò, si stimano le condizioni utili ad avviare il soggetto alla continuità motoria in affidamento al Dottore in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate (Specialista A.M.P.A), Quindi, ne deriva l’indiscutibile e stretta collaborazione con Medico dello Sport, Cardiologo, Pediatra curante e Cardio-chirurgo responsabile del trattamento.
Cardiopatia congenita: Indicazioni e controindicazioni all’Attività Fisica Adattata
I criteri di idoneità agonistica nei diversi tipi di cardiopatie congenite sono molto ben esposti nei protocolli COCIS 2003 (1 – 2) che approfondiscono le singole problematiche per specifica patologia.
Lo Studio del Prof. Dott. Carmelo Giuffrida, in linea con quanto prescritto dai protocolli internazionali e per le competenze di pertinenza, fornisce alcune indicazioni di carattere generale. Oltretutto, attenendosi esclusivamente alle proprie specifiche mansioni legate alla somministrazione di esercizio fisico e della pratica sportiva.
Prima di indicare o prescrivere qualsiasi attività fisica o motoria in un bambino, adolescente o giovane adulto con cardiopatia congenita, prima e dopo l’eventuale correzione chirurgica, pretende:
- un preciso inquadramento diagnostico della patologia e una definizione della sua gravità effettuato dal Medico dello Sport e/o dal Cardiologo con metodiche non invasive quali l’ECG a riposo, l’ECG da sforzo e secondo Holter, l’ecocardiogramma in tutte le sue applicazioni, la risonanza magnetica, ecc…;
- una ragionevole previsione delle possibili evoluzioni cronologico-temporali della cardiopatia, dell’eventuale impatto relativo alla favorevole o sfavorevole attività fisico-sportiva prescelta;
- una possibile oggettiva valutazione della capacità funzionale del soggetto, mediante test da sforzo, o mediante test cardio-polmonare (utile nei soggetti con cardiopatie congenite complesse sottoposte a correzione chirurgica che si accompagnano, prima dell’intervento, ad una grave riduzione della capacità funzionale).
Cardiopatia congenita: evitare che sport e attività fisica diventino pericolosi osservando protocolli delle Cardiological guide lines for competitive sports eligibility
Soggetti con difetti congeniti in forme meno gravi o corrette con “relativo” successo in età precoce, vengono accettati in trattamento presso lo Studio del Prof. Carmelo Giuffrida solo dopo aver effettuato un approccio metodologico che osservi scrupolosamente i tre punti essenziali precedenti. E ciò, per evitare che l’attività motoria e/o sportiva divenga uno strumento improprio o pericoloso per la salute.
Lo Studio, in linea con i protocolli COCIS 2003 (1- 2), ha individuato controindicazione alla pratica sportiva agonistica per le seguenti cardiopatie congenite:
– anomalia di Ebstein,
– atresia della tricuspide,
– atresia polmonare, a setto integro o con difetto interventricolare (quando non è stato possibile il recupero completo del ventricolo destro),
– ipertensione polmonare primitiva,
– trasposizione congenitamente corretta delle grandi arterie,
– trasposizione delle grandi arterie corretta secondo Mustard o Senning,
– difetti associati dell’efflusso ventricolare sinistro,
– origine anomala delle arterie coronarie,
– cuore univentricolare,
– sindrome di Marfan,
– sindrome di Ehlers-Danlos,
– tutte le cardiopatie nelle quali la correzione chirurgica abbia implicato l’apposizione di condotti protesici e/o protesi valvolari (salvo limitate e specifiche eccezioni).
Cardiopatia congenita: forme semplici e forme complicate
Nei soggetti portatori di queste cardiopatie lo Studio usa il principio generale di farsi autorizzare l’attività fisica di tipo dinamico e di intensità lieve. Gli Specialisti Medici che seguono l’assistito incoraggiano, così, il soggetto, alla pratica costante, nei limiti del possibile.
La valvola aortica bicuspide è una delle cardiopatie che meglio esemplifica la necessità di un approccio corretto. Ciò, in quanto si caratterizza per un’ampia variabilità dello spettro anatomo-funzionale e clinico.
Nelle forme “semplici”, trascurabili sul piano emodinamico (con assente o minima ostruzione all’efflusso e/o rigurgito), è possibile autorizzare anche un’attività sportiva di tipo agonistico.
Nelle forme “complicate”, l’attività motoria e sportiva deve essere affidata a Cardiologi esperti. Soprattutto, nelle forme caratterizzate da stenosi o insufficienza valvolare severe, e/o associate a coartazione aortica. Ma, anche, nelle anomalie d’origine delle coronarie, e/o a dilatazione progressiva dell’aorta ascendente a rischio di dissezione. I Cardiologi debbono saper assistere l’attività proposta dallo Specialista A.M.P.A. basata sul quadro anatomo-clinico complessivo. Nei soggetti operati, il Cardiologo deve saper consigliare in rapporto al tipo di intervento subito e sugli eventuali difetti residui (3-4).
Cardiopatia congenita: L’attività motoria e sportiva va sempre incoraggiata nei soggetti con difetti congeniti ma solo se seguiti da veri professionisti della materia diffidando degli improvvisatori “professionisti del fai da te”.
L’attività motoria e sportiva va sempre incoraggiata nei bambini e negli adolescenti con difetti congeniti. Ma la pratica dev’essere affidata a veri professionisti della materia diffidando degli improvvisatori “professionisti del fai da te”.
Nelle cardiopatie congenite complesse sottoposte a correzione anatomica e funzionale completa alla nascita o in età precoce, il COCIS 2003 dà indicazione ad attività motoria con impegno cardiovascolare costante ad intensità lieve e alla pratica di alcune attività agonistiche (sport equestri, vela, ecc… ):
- nella tetralogia di Fallot (5 – 6) – (ampio difetto interventricolare con aorta a cavaliere e stenosi polmonare),
- nella trasposizione delle grandi arterie (caratterizzata dall’inversione dei normali rapporti tra grandi arterie e ventricoli – l’aorta nasce dal ventricolo destro e viceversa). Essa, oggi, viene corretta mediante “switch” arterioso (aorta e arteria polmonare vengono riportate nella loro normale posizione anatomica e le coronarie reimpiantate). Questo intervento, a differenza di quelli di Mustard o Senning (nei quali venivano invertiti i ritorni venosi), consente in molti casi di ripristinare una quasi normalità anatomica e funzionale (7 – 8).
Cardiopatia congenita: Vanno evitate attività di potenza di intensità medio-elevata
Nei soggetti con buona capacità funzionale e assenza di fenomeni aritmici, si può incoraggiare anche l’attività fisica adattata di intensità maggiore. Vanno evitate attività di potenza di intensità medio-elevata, con impegno cardio-vascolare di pressione. Ciò, poiché possono aumentare il rischio di complicanze, specie nei soggetti con dilatazione primitiva dell’aorta o evidenziatasi nel tempo, anche dopo la correzione chirurgica della cardiopatia.
Essendo documentata la possibilità di un deterioramento nel tempo delle valvole cardiache e delle altre strutture interessate dalla correzione chirurgica, la prescrizione dell’esercizio fisico dev’essere aggiornata annualmente. Ovviamente, previo controllo cardiologico completo!
Occorre tenere presente che l’Attività Fisica Adattata in Cardiologia non si può improvvisare. Pertanto, per tutto ciò che riguarda l’attività fisica, bisogna affidarsi a Specialisti formati in ambiente universitario evitando il “fai da te”!
Se desidera ricevere più informazioni, avere chiarimenti su problematiche personali, se ha un problema particolare ed urgente, o se desidera avere un breve primo colloquio informativo tecnico prima di richiedere l’appuntamento per una Consulenza, avrà la possibilità di parlare con uno dei nostri specialisti dell’Esercizio Fisico semplicemente richiedendolo all’Operatore di Segreteria:
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Bibliografia
1 – Delise P, Guiducci U, Zeppilli P, et al. Cardiological guidelines for competitive sports eligibility. Ital Heart J 2005; 6:661-702.
2 – Colonna PL, Zeppilli P, Perna GP, Sanna N. Cardiopatie congenite e sport. In: Zeppilli P, ed. Cardiologia dello Sport. Roma: CESI, 2001: 571-618.
3 – Fedak PW, Verma S, David TE, Leask RL, Weisel RD, Butany J. Clinical and pathophysiological implications of a bicuspid aortic valve. Circulation 2002; 106: 900-904.
4 – Cheung MM, Sullivan ID, de Leval MR, Tsang VT, Redington AN. Optimal timing of the Ross procedure in the management of chronic aortic incompetence in the young. Cardiol Young 2003; 13: 253-257.
5 – Sarubbi B, Pacileo G, Pisacane C, et al. Exercise capacity in young patients after total repair of tetralogy of Fallot. Pediatr Cardiol 2000; 21: 211-215.
inoltre:
6 – Gatzoulis MA, Balaji S, Webber SA, et al. Risk factors for arrhythmia and sudden cardiac death late after repair of tetralogy of Fallot: a multicentre study. Lancet 2000; 356:975-981.
7 – Wilson NJ, Clarkson PM, Barratt-Boyes BG, et al. Longterm outcome after the Mustard repair for simple transposition of the great arteries: 28-year follow-up. J Am Coll Cardiol 1998; 32: 758-765.
8 – Reybrouck T, Eyskens B, Mertens L, Defoor J, Daenen W, Gewillig M. Cardiorespiratory exercise function after the arterial switch operation for transposition of the great arteries. Eur Heart J 2001; 22: 1052-1059.
9 – Linee guida – La prescrizione dell’esercizio fisico in ambito cardiologico – Documento di Consenso della Task Force Multisocietaria Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) – Società Italiana di Cardiologia dello Sport (SIC Sport) – Associazione Nazionale Cardiologi Extraospedalieri (ANCE) – Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) – Gruppo Italiano di Cardiologia Riabilitativa (GICR) – Società Italiana di Cardiologia (SIC): 12. L’esercizio fisico nel paziente con cardiopatia congenita – PAOLO ZEPPILLI, FERNANDO MARIA PICCHIO, RAFFAELE CALABRÒ, PIERLUIGI COLONNA, ARMANDO CALZOLARI, BERARDO SARUBBI, UMBERTO BERRETTINI, GABRIELE VIGNATI – G Ital Cardiol 2007; 8 (11): 681-731
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