Iperteso: l’attività fisica adattata
La presenza di una pressione arteriosa sistolica >140 mmHg e/o una pressione arteriosa diastolica >90 mmHg, in soggetti adulti che non assumono farmaci antipertensivi, definisce un importante fattore di rischio cardio-vascolare: l’ ipertensione arteriosa (1 -2 – 3).
In accordo con le linee guida della WHO-ISH, ad ogni modo, nel soggetto adulto viene considerato valore ideale una pressione intorno a 120/80 mmHg; nei soggetti in età evolutiva, il limite tra normotensione e ipertensione deve mostrare valori inferiori a quelli segnalati per l’adulto considerando un progressivo avvicinamento al valore ideale con l’aumentare dell’età (2).
Il rischio cardiovascolare globale definisce, per la precisione, la presenza di più fattori di rischio e/o di patologie d’organo associate, capaci di interagire con il rischio derivante dagli elevati valori di pressione arteriosa. Configura un rischio assoluto di eventi cardio-vascolari primari (infarto miocardico, ictus cerebri, ecc.) superiore rispetto a quello che si avrebbe dalla somma matematica dei singoli fattori di rischio (2 – 3).
L’idoneità ad attività sportive di tipo agonistico, quindi, non può essere concessa a un soggetto iperteso con rischio cardiovascolare globale alto o molto alto (1).
L’attività fisica regolare e continuata nel trattamento del soggetto iperteso offre, però, la possibilità e/o la necessità di utilizzare questo particolare “farmaco” con ottimi effetti positivi.
Iperteso: Benefici indotti dall’esercizio fisico
Gli effetti dell’esercizio fisico sono di indubbio beneficio sia nel soggetto giovane quanto e, soprattutto, nel soggetto anziano.
L’attività fisica di intensità moderata è in grado di ridurre di 5-7 mmHg i valori di pressione arteriosa sistolica e di 3-5 mmHg la pressione diastolica. In realtà, presenta un’efficacia prossima a quella di un trattamento farmacologico monoterapico (4 – 5). Quindi, oltre a migliorare la qualità di vita, l’esercizio fisico determina un aumento della funzionalità cardio-polmonare e della forza muscolare (con una maggior capacità di svolgere le attività quotidiane).
Pertanto, una corretta programmazione dell’attività motoria somministrata al soggetto iperteso produce effetti benefici capaci di ridurre il profilo di rischio cardio-vascolare globale:
- riduzione della massa ventricolare sinistra;
- decremento della rigidità arteriosa;
- miglioramento della funzione endoteliale;
- miglioramento dell’assetto metabolico e coagulativo;
- riduzione del peso corporeo (6 – 7 – 8).
Iperteso: Rischi dell’esercizio
In una pianificazione di allenamento ben condotto e con una adeguata valutazione funzionale iniziale basata sull’esecuzione di un test ergometrico e di un eco-cardiogramma, gli eventi cardiovascolari primari sono estremamente rari.
In ogni caso, devono essere tenuti presenti dal Medico prescrittore che deve considerare i possibili rischi di un’attività fisica troppo intensa e priva di progressività.
Occorre mettere in evidenza il fatto che, per inciso, gli ipertesi praticanti esercizio fisico strenuo, statisticamente, presentano un aumento di eventi coronarici rispetto ai normotesi (9).
Iperteso: Attività fisica e terapia antipertensiva
Il farmaco antipertensivo ideale nel soggetto iperteso che pratica attività motoria, dovrebbe soddisfare 3 essenziali requisiti:
- essere efficace anche durante lo sforzo, oltre che a riposo;
- non compromettere la performance;
- non indurre rischi aggiuntivi.
I betabloccanti, pur essendo efficaci, determinano una riduzione della performance variabile a seconda della cardio-selettività e dell’attività simpatico-mimetica intrinseca (10), soprattutto per una riduzione della frequenza cardiaca durante lo sforzo.
Il carvedilolo, betabloccante che possiede anche un’azione alfa1-bloccante, presenta caratteristiche intermedie tra la doxazosina e i betabloccanti, anche se durante lo sforzo sembra prevalere l’effetto betabloccante (10).
I diuretici sono farmaci efficaci ma, soprattutto nelle attività fisiche di resistenza, possono comportare il rischio di ipo-potassiemia, riduzione della perfusione muscolare, rabdo-mio-lisi e aritmie cardiache (10).
I farmaci antiadrenergici centrali (clonidina, alfa-metildopa) non hanno dimostrato di possedere una chiara azione antipertensiva durante lo sforzo e, in ogni caso, la loro scarsa tollerabilità ne limita l’impiego, soprattutto nei giovani (10).
Il farmaco ideale nel soggetto iperteso senza altre co-morbilità (quali malattia coronarica e/o scompenso cardiaco) che pratica esercizio fisico, senza dubbio, è rappresentato dagli ACE-inibitori, gli inibitori dell’angiotensina II, i calcio-antagonisti e la doxazosina.
Essendo dotati di una soddisfacente efficacia anti-ipertensiva anche durante l’esercizio, i farmaci di queste classi, non riducono la performance soggettiva.
Gli inibitori dell’angiotensina II, sembra che siano anche in grado di migliorare la funzione diastolica durante sforzo per cui, a questo particolare meccanismo, sarebbe attribuibile il miglioramento della performance fisica osservabile negli ipertesi che utilizzano questa classe di farmaci (11 – 12).
Iperteso: Raccomandazioni
Allenamento di tipo aerobico per non meno di 3 volte/settimana, in pratica, restituisce concreti benefici sull’abbattimento dei valori pressori (13).
Nella periodizzazione dell’allenamento è possibile prevedere anche esercizi basati sulla potenza muscolare per 2-3 volte/settimana (14). Al fine di risultare efficaci, i micro-cicli debbono svolgersi ad un’intensità lieve-moderata, valutati sulla base della frequenza cardiaca massimale ottenuta ad un test ergometrico preliminare di tipo valutativo-funzionale, eseguito con l’abituale terapia farmacologica assunta dal soggetto. Nel complesso, durante il test ergometrico, valori tensivi >240/115 mmHg sono ritenuti a rischio.
Pertanto, nei soggetti con tale risposta pressoria patologica, si dovrà modificare opportunamente la terapia farmacologica e sarà prescritta un’attività fisica di lieve intensità.
Per i soggetti con cardiopatia ipertensiva significativa, per i sedentari e gli obesi, per gli anziani, si stabilisce, perciò, un allenamento programmato con esercizi di tipo aerobico. A dire il vero, la frequenza cardiaca di allenamento osserverà valori compresi tra il 40% e il 60% di quella massimale.
In ogni caso, si insisterà maggiormente, nelle prime fasi di allenamento, su esercizi a bassa intensità finalizzati al recupero della mobilità articolare.
Per tutti gli altri soggetti, quindi, le frequenze cardiache di allenamento verranno mantenute tra il 70-85% di quella massimale.
Iperteso: quale ginnastica cardiaca?
Sessioni di attività fisica appositamente calibrate
In sintesi, il micro-ciclo sarà periodizzato con almeno 50 minuti di attività. Brevemente, è costituito da 10-12 minuti di condizionamento organico; sarà seguito seguito da una parte centrale con un plateau di lavoro aerobico fissato in almeno 30 minuti effettivi per gli esercizi di resistenza. Ultimo, ma non meno importante, seguiranno almeno 10-12 minuti di defaticamento.
Gli esercizi di potenza saranno organizzati con 10-12 ripetizioni (fino a un max di 20 ripetizioni in fase più avanzata) sia per gli arti superiori che per gli arti inferiori, lasciando ampio spazio al recupero funzionale che deve essere completo e separando ogni serie da almeno 1 minuto di riposo.
In conclusione, il micro-ciclo deve essere compreso in una logica macro-ciclica che preveda un training in ambiente adeguatamente specializzato per 2-3 volte/settimana.
Al fine di incrementare le resistenze periferiche nell’allenamento di potenza, perciò, si utilizza la riduzione del carico a fronte di un contestuale aumento di ripetizioni.
Se desidera ricevere più informazioni
sull’Iperteso e sull’ipertensione con l’attività fisica adattata,
avere chiarimenti su problematiche personali, se ha un problema particolare ed urgente, o se desidera avere un breve primo colloquio informativo tecnico prima di richiedere l’appuntamento per una Consulenza, avrà la possibilità di parlare con uno dei nostri specialisti dell’Esercizio Fisico semplicemente richiedendolo all’Operatore di Segreteria:
Tel.: 095/387810 – Cell.: 338/9134141
e-mail: drcarmelogiuffrida@yahoo.it oppure : info@drcarmelogiuffrida.com
Bibliografia di riferimento sull’iperteso
in particolare, per l’iperteso:
in alternativa,
e, inoltre,
inoltre,
quindi, in alternativa,
inoltre,
inoltre,
oltre a questo,
per maggiore precisione,
inoltre,
10 – D’Este D. Effetti sulla capacità fisica e sulla performance cardiaca dei farmaci cardiovascolari nell’iperteso. Sports Cardiology 2001; 2: 23-27.
oltre a questo,
inoltre,
ugualmente, sull’iperteso:
inoltre,
infine,
#riabilitazionecardiologicaacatania #riabilitazionecardiaca #rieducazionecardiologica #ginnasticacardiacaacatania #ginnasticacardiaca #sport #ginnasticacardiologica #catania #cuore #attivitàcardiaca #attivitàfisica #eserciziofisico #iperteso #cardiologia #iperteso #ipertensione #cardiopatie #interventocardiologico #interventocardiaco #migliorespecialistariabilitazionecardiologicaacatania #attivitàfisicaadattata #afa #pressionearteriosaaltaacatania #pressionesanguigna #pressionealta #pressioneminimaalta #pressionemassimaalta #pressionesistolica #pressionediastolica #pressionecardiaca #pressionebassa