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Piede nei dettagli!

Il Piede nei dettagli:

Il Ruolo Cruciale dell’Elica Podalica nello Svolgimento Meccanico del Passo Umano

Prof. Carmelo Giuffrida

 

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Esame dei piedi: Plantoscopia dei piedi piatti – Analisi dell’appoggio statico – Laboratorio di Scienze dell’Esercizio Fisico Adattato – Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania

 

IL PIEDE: Questo organo di senso bio-meccanico e recettore della postura è un organo meccanico e di senso che, nel dialogo neurologico con il cervello, consente di ottimizzare la postura dell’essere umano permettendo la progressione del cammino.

Il piede quale sistema recettoriale, spesso, è oggetto (o fonte) di disturbi del Sistema Tonico Posturale.

Il passo umano è un’azione apparentemente semplice, ma dietro a ogni passo c’è una complessa interazione di meccanismi biomeccanici che coinvolgono varie parti del corpo. Tra questi, un elemento di notevole importanza è rappresentato dall’elica podalica.

Il Grande Architetto che “inventò” l’essere umano ne elaborò la forma ingegnandone le componenti per assicurare funzionalità e conseguenti reazioni di sostegno.

 

Piede nei dettagli

Alla teoria bisogna affiancare anche tantissima pratica ed esercizi propriocettivi per chiarire le idee a chi opera quotidianamente nel campo.

 

Partendo dalla “Filogenesi Podalica”, occorre analizzare come il piede diventa organo di controllo e porta di ingresso di stimoli senso-motori. Dall’esame dell’evoluzione dell’uomo scaturiranno i principi del cambiamento di funzione. L’analisi comparata della persona umana consentirà di effettuare il viaggio sotto-astragalico del calcagno nel corso della filogenesi per seguire, via via, il percorso dell’ominazione.

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Toe extension Test o Test di correggibilità del piede – Laboratorio di Scienze dell’Esercizio Fisico Adattato – Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania

Dalla TEORIA DI HAECKEL si possono capire gli adattamenti del piede attuale rispetto a quello atavico. I principi di Fisica debbono essere messi in relazione con la 3° legge di Newton per analizzare i rapporti tra la stazione eretta e la gravità terrestre.

 

La deambulazione

 

Lo studio della deambulazione e dei recettori articolari podalici consentono di capire il passaggio dal piede sensoriale al piede motorio e come agisce il sistema di controllo anti-gravitario (sistema tonico posturale) effettore e ricettore.

La funzionalità e la struttura debbono essere messi in relazione con i movimenti del piede sul piano sagittale – sul piano trasverso e sul piano frontale.

Occorre interagire con i movimenti tri-planari intorno ad un asse obliquo.

In pratica, le componenti funzionali garantiscono:

  • Il piede statico che, vincolandosi al suolo acquisisce informazioni per trasmetterle al cervello.
  • Il piede dinamico che, ricevendo le informazioni provenienti dal cervello, attiva le articolazioni di cui è dotato per muovere la parte statica e determinare la propulsione.

La corretta relazione fisiologica tra piede statico e piede dinamico esprime l’elica podalica, cioè, la variazione tra l’asse articolare dell’astragalo calcaneare e quella delle articolazioni delle teste metatarsali. Tale assetto fisiologico è pari a 90°.

 

In altri termini, l’elica podalica è una struttura biomeccanica del piede che si riferisce alla disposizione e all’orientamento specifico delle ossa lungo l’asse longitudinale del piede. Questa struttura è fondamentale nel trasferire il peso corporeo durante il passo e influisce notevolmente sulla stabilità e sull’efficienza del movimento.

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Ginnastica correttiva: Esercizi di rieducazione della volta plantare – Laboratorio di Scienze dell’Esercizio Fisico Adattato – Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania

Ruolo dell’Elica Podalica nel Sostegno del Peso Corporeo

 

Durante la fase di carico, quando il piede entra in contatto con il terreno, l’elica podalica gioca un ruolo chiave nel distribuire uniformemente il peso corporeo. La disposizione delle ossa lungo l’elica podalica aiuta a ridurre la pressione e lo stress su specifiche aree del piede, migliora la stabilità e contribuisce a prevenire lesioni e affaticamento plantare.

 

Trasmissione Efficiente del Movimento

 

L’elica podalica facilita anche una trasmissione più efficiente del movimento. Durante il passo, il piede subisce una serie di movimenti complessi, dalla pronazione all’eversione. L’orientamento preciso delle ossa lungo l’elica podalica consente una transizione fluida tra queste fasi, riducendo l’attrito e ottimizzando l’energia necessaria per il movimento.

La funzione podalica può essere associata a quella di “un’elica a passo variabile”. Questa tipologia di meccanismo biologico restituisce ogni forma di adattamento del piede al suolo, tale da poter affermare che “la verità del moto specifico dell’uomo è nascosto fra le spire di un’elica” (R. Paparella Treccia).

Nel processo di attivazione della locomozione, il piede subisce un confronto diretto con la forza gravitazionale per mezzo della reazione dal suolo. Ne consegue che lo svolgimento meccanico del passo trasferisce un’azione che costantemente passa da filo-gravitaria a quella di anti-gravitaria. Nella fase iniziale del passo, il piede appoggia sul terreno soltanto con la regione superficiale del calcagno; con l’ampliarsi del contatto, poi, si rilassa completamente sotto l’azione gravitaria.

Adattamenti Dinamici durante il Cammino

È importante notare che l’elica podalica non è statica; piuttosto, si adatta dinamicamente alle varie superfici e condizioni del terreno. Questa capacità di adattamento contribuisce alla versatilità del piede umano nel deambulare attraverso ambienti diversi e irregolari.

Il piede è, quindi, un elemento dinamico, fondamentale per garantire la locomozione attraverso la sua capacità ritmica di irrigidirsi e rilassarsi in successione “dinamica” durante lo svolgimento dell’intero atto motorio, adattandosi al terreno che calpesta.

 

“Piede astragalico” e “Piede calcaneare”

 

La suddivisione strutturale in senso longitudinale consente di distinguere il “piede astragalico” e il “piede calcaneare”, permettendo di evidenziare la funzione spaziale e della mansione gravitaria del piede.

 

“Piede astragalico”

 

piede cavo

Valutazione del piede – Laboratorio di Scienze dell’Esercizio Fisico Adattato – Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania

Il piede astragalico occupa la porzione mediale del piede e si articola con la gamba; è composto dall’astragalo (fondamentale per la maggior parte dei movimenti del piede, in quanto dà il senso della direzione), dallo scafoide, dai tre cuneiformi, dal primo, secondo, terzo metatarso e le corrispondenti dita. Trasmette le sollecitazioni ponderali dalla gamba al piede, ed è per questo motivo considerato la parte mobile del piede, definito come ” piede dinamico”.

 

“Piede calcaneare”

 

Il piede calcaneare occupa la porzione laterale del piede; comprende il calcagno (permette di assumere la postura eretta), il cuboide, il quarto e quinto metatarso con le dita corrispondenti. Questa porzione di piede, determinante per l’appoggio laterale dei metatarsi, è denominato “piede statico”.

La connessione fra piede astragalico e piede calcaneare è realizzata dal legamento a siepe e dall’artrodia fra cuboide e terzo cuneiforme con le faccette articolari a geometria elicoidale, che funge pertanto da fulcro per i movimenti di prono-supinazione avampodalici.

Durante lo svolgimento traslatorio del passo, la funzione combinata di questi due elementi, genera un moto retro-avampodalico a “geometria elicoidale”.

Nella presa di contatto con il terreno le ossa tarso-metatarso si distendono con moto elicoidale, rilassandosi.  In questa fase il piede è filogravitario; non s’oppone alla gravità, ma ne utilizza la risposta per adattarsi sulla superficie d’appoggio. Il piede, posto in queste condizioni, si comporta principalmente da organo di senso che informa il cervello sulla propria  posizione spaziale e sulle caratteristiche della superficie di appoggio.

 

Il Piede nei dettagli della propulsione!

 

Nella fase di propulsione le ossa tarso-metatarso si avvolgono con moto elicoidale, irrigidendosi. Nella propulsione, il piede s’oppone attivamente all’azione immobilizzante della gravità assumendo funzione antigravitaria e comportandosi come organo di moto.

piede in sovraccarico funzionale

Piede in sovraccarico funzionale

Questo alternarsi non è casuale ma onora la legge che governa il piede. Ciò, dato che l’efficienza del sistema antigravitario podalico è basata sul principio dell’alternanza fra distensione e irrigidimento.

Nella biomeccanica del piede, il “dispositivo centrale”

di controllo della gravità è il complesso articolare periastragalico (retropiede) composto da:

  • articolazione tibio-peroneo-astragalica;
  • articolazione sotto-astragalica posteriore (astragalo-calcaneare);
  • articolazione sotto-astragalica anteriore (astragalo-scafoidea);
  • articolazione medio-tarsica o di Chopart (astragalo-scafoidea + calcaneo-cuboidea).

 

La volta plantare: dalla pronazione alla supinazione del piede – Le origini del piede piatto e del piede cavo!

 

Si ha una diminuzione della volta e, di conseguenza, un atteggiamento in pronazione quando le due unità anatomiche, piede astragalico e piede calcaneare, mediate dal complesso periastragalico, determinano un rilassamento a cui corrisponde uno srotolamento dell’elica ed un aumento del suo passo, con la rotazione all’esterno del retropiede e all’interno dell’avampiede.

Catene muscolari e sistemi tampone

Interazione dei piedi sul sistema tonico posturale e sugli organi recettoriali della postura in rapporto alle catene cinetiche – Laboratorio di Scienze dell’Esercizio Fisico Adattato – Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania

Si ha un innalzamento della volta e, di conseguenza, un atteggiamento in supinazione quando le due unità anatomiche, mediate dal complesso peri-astragalico, determinano un irrigidimento a cui corrisponde un riavvolgimento dell’elica con conseguente riduzione del suo passo con rotazione all’interno del retropiede ed all’esterno dell’avampiede.

 

L’equilibrio, la continua variabile e ritmica alternanza determinata da rilassamento ed irrigidimento, definisce la postura in movimento. Inoltre, concatena armoniosamente e pone in sinergia motoria le articolazioni interessate allo svolgimento della deambulazione raggruppandole in un unico insieme che, come gli anelli di una catena, costituiscono la catena cinetica podalica.

 

Elica podalica e il passo

 

In sintesi, l’elica podalica rappresenta una componente fondamentale nella biomeccanica del passo umano. La sua struttura e orientamento influenzano la stabilità, la distribuzione del peso e l’efficienza del movimento. Approfondire la comprensione di questo elemento biomeccanico può fornire spunti preziosi per migliorare la progettazione di calzature. Oltremodo, permette di sviluppare tecniche e metodologie per il recupero propriocettivo connesso alla postura e alle lesioni traumatiche correlate al piede.

L’elica podalica dimostra come un elemento somatico di modeste dimensioni effettua un ruolo significativo nel complesso meccanismo della statica eretta e del cammino.

Il legame fra senso-percezione e cinetica moto-traslatoria si esprime con un condizionamento reciproco.  I centri nervosi elaborano i comandi indispensabili per definire l’azione motoria e obbligano il piede a essere congegno di movimento. Istante per istante, l’azione dell’ambiente predomina attraverso la forza di gravità. Per mezzo dell’attività recettoriale e dei meccanismi fisiologici di feedback, i centri superiori dispongono l’azione nel contesto ambientale, ne controllano la sicurezza e garantiscono la qualità del movimento.

Il piede si colloca costantemente come organo di senso nel contesto dei segnali retroattivi di feedback, rappresentando l’interfaccia fra l’essere umano e l’ambiente circostante. Tali interazioni configurano il servomeccanismo antigravitario che raffigura l’espressione dell’attività regolatoria del sistema tonico posturale.

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Analisi dell’interazione piede-suolo e studio di scarpe adeguate in rapporto all’appoggio durante la deambulazione – Laboratorio di Scienze dell’Esercizio Fisico Adattato – Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania

 

L’utilizzo sempre più disarmonico di calzature incongrue altera facilmente questo complesso sistema articolare. Ancora di più, le scarpe annullano la condizione “ideale”, auspicabile ma difficilmente realizzabile che, nella realtà odierna, riduce qualitativamente l’attività sensoriale e motoria del piede.

 

Infine, come somministrare gli esercizi di Attività Fisica Adattata (A.F.A.) nel lavoro a catena cinetica aperta e a catena cinetica chiusa?

 

Mettendo a confronto le osservazioni di Viladot con Morton e altri Autori, il piede deve essere studiato come struttura elicoidale per il trasferimento delle forze proveniente dai distretti superiori. Perciò, va attenzionato lo scarico delle forze biomeccaniche e la distribuzione dei carichi al suolo.

Gli interventi rieducativi e riabilitativi, spesso prescritti con poca competenza e frequentemente privi di una logica bio-meccanica e chinesiologica, non possono limitarsi alla semplice correzione meccanica senza prendere in debita considerazione la basilare azione sensoriale podalica!

 

Piede nei dettagli: “Cosa può rendere un piede patologico”?!

 

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Analisi biomeccanica del cammino – Laboratorio di Scienze dell’Esercizio Fisico Adattato – Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania

Uno studio sulle malformazioni congenite più comuni consentirà di effettuare l’analisi dei quadri patologici. Con lo studio dell’anatomia della caviglia si rilevano le sue alterazioni con la Plantoscopia.

Questo esame non invasivo, sfrutta la luce che filtra attraverso un vetro antisfondamento parecchio spesso. Per mezzo, di un gioco ottico di specchi, questo sistema consente di analizzare l’appoggio delle parti molli. Si rende possibile, di conseguenza, la valutazione dell’icnogramma e  dell’appoggio bio-meccanico plantare.

Lo studio dell’interazione piede-suolo e lo svolgimento meccanico del passo consentono di fare importanti osservazioni in merito al ginocchio e alla caviglia. Pertanto, si può studiare l’appoggio con la determinazione dell’Angolo di Fick e della linea di Helbing, della volta plantare, ecc…

 

Piede nei dettagli : “Può il piede alterare la postura”?

Come si fa lo studio del piede con la plantoscopia?

 

I rapporti della statica eretta vengono messi in correlazione con l’apparato stomatognatico e con l’occlusione.Piede nei dettagli-interazione piede suolo-piede-appoggio-passo-deambulazione-cammino-Prof. Carmelo Giuffrida-Catania-4

Per completezza si pongono in relazione con il sistema nocicettivo e propriocettivo. Il piede si analizza come organo di senso propriocettivo.

Il ciclo della deambulazione e le sue fasi nell’analisi del cammino produrranno un attento studio delle varie fasi.

Si attenzionerà la Fase di contatto – la Fase di rilassamento – la Fase di irrigidimento – la Fase portante – la Fase di propulsione. Da ciò, si determineranno i fattori dell’“Energy converter” & Coupled motion nella locomozione.

 

Piede nei dettagli: Le alterazioni da trattare interesseranno il piede piatto, il piede torto, il piede talo, il piede equino, il piede cavo. Si attenzionerà anche la griffe e l’alluce valgo.

 

Si valutano anche i vizi di differenziazione (polidattilia – brachi-metatarsia – …), la brevità del tricipite surale e del tendine di Achille, le sinostosi, il piede nelle malattie sistemiche e neurologiche.

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Esame dei piedi al plantoscopio – Laboratorio di Scienze del Movimento Umano – Studio Prof. Carmelo Giuffrida – Catania

I vizi biomeccanici e le deformità acquisite vengono messi in relazione con i sovraccarichi metatarsali. Si valutano i vizi funzionali antalgici, i traumatismi plantari, gli stress meccanici e l’usura.

Un immancabile approfondimento riguarderà la neurite/neurinoma inter-metatarsale: Sindrome di Civinini-Morton e le tendinopatie.

 

Piede nei dettagli: Come si espleta un piano di trattamento in palestra?

 

La programmazione e la realizzazione di un piano di trattamento del piede paramorfico darà l’avvio pratico su come somministrare gli esercizi di ginnastica compensativa.

 

Piede nei dettagli: Quali plantari utilizzare?

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Concludendo lo studio si possono operare le scelte motivazionali dell’eventuale PLANTARE da adottare. Inoltre, si possono stabilire quali tecnologie possono essere sfruttate al meglio per ottenere il buon esito nei punti di scarico bio-meccanico.

 

 


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