Scoliosi e Nuoto correttivo: pro e contro!
Scoliosi e nuoto correttivo:
pro e contro di una panacea che dovrebbe aiutare a risolvere lo scottante problema della scoliosi!
Prof. Dott. Carmelo Giuffrida
Nel panorama dell’educazione posturale e dei vizi di portamento si tende, in alcuni casi, ad attribuire doti educative alle attività sportive. In particolare, quando si parla del nuoto, queste sono assolutamente improprie e ingiustificate.
Negli ultimi anni si è indirizzato troppo spesso e senza motivare verso l’attività in piscina indicando il nuoto come “toccasana” della scoliosi.
Scoliosi e Nuoto correttivo: Considerazioni!
Tanti “si dice” inducono vecchi Medici, non più aggiornati, e la profanità dell’utenza, che è costretta a un vissuto di educazione posturale, ad attribuire doti rieducative funzionali alle attività motorie. Spesso lo sport viene scelto come momento compensativo di gravi curve paramorfiche. In particolare, in modo assolutamente improprio e ingiustificato, la scelta viene indirizzata verso il nuoto come fosse una panacea.
Ora, sebbene il “Nuoto” viene svolto generalmente con entusiasmo per il suo aspetto ludico, aumenta l’attività cardio-respiratoria costituendo un valido mezzo contributivo allo sviluppo delle grandi funzioni organiche e, per la sua pratica, non si deve lottare contro le forze gravitazionali permettendo uno scarico meccanico della colonna vertebrale, si deve dissentire la pratica di tale attività motoria; questo, in generale, quale attività atta a rieducare un soggetto con i paramorfismi.
L’indubbio valore del ruolo delle attività acquatiche e natatorie per gli effetti esercitati sulle grandi funzioni organiche – cardio-circolatorie e respiratorie – continua a essere oggetto di attenzioni ingiustificate. Non raramente, sono controproducenti nel processo di normalizzazione delle alterazioni morfologico-posturali e nella pratica correttiva delle scoliosi.
Scoliosi e nuoto: occorre fare una attenta analisi della fluidodinamica
Una sintetica analisi delle evidenze chinesiologiche e anatomiche, biomeccaniche e fisiologiche, contraddice ogni possibile valenza dell’attività natatoria a favore di un momento rieducativo nei difetti morfologico-posturali con il particolare ambito di trattamento della scoliosi idiopatica evolutiva giovanile.
Il corpo umano è organizzato globalmente per coesistere con la forza gravitazionale. Si è modellato ed ha organizzato tutte le sue attività per poter assolvere le attività vitali contrapponendo equilibrio segmentario dell’apparato locomotore, coordinazione neuro muscolare, attività percettiva, …
Ogni piccolo squilibrio posturale è indistintamente correlato alla “fatica posturale” della posizione eretta e del mantenimento-controllo dell’equilibrio del corpo (movimento micro-cinetico da fermo) coinvolto nel controbilanciare la forza gravitazionale in relazione alle attività statiche e dinamiche quotidiane.
Scoliosi e Nuoto correttivo: ottimo per incrementare le grandi funzioni organiche e migliorare le capacità fisiche di base. Ma è un pessimo accoppiamento se si deve combattere la scoliosi nello specifico!
L’intento di agire in senso preventivo o compensativo sulla struttura dell’apparato locomotore attraverso l’utilizzo di un ambiente a basso impatto gravitazionale come quello acquatico, non trova giustificazione valide.
In particolare, lo stile “Dorso”, per ovvii e noti principi di idrodinamica (Principio di Archimede), accentuerebbe l’iperlordosi lombare. Infatti, il bacino precipiterebbe in forte anteroversione per garantire tanto la galleggiabilità somatica quanto la spinta propulsiva. A ciò contribuirebbe la posizione di iperestensione che attiverebbe una azione biomeccanica agente sui muscoli psoas-iliaci. Questi, aiutati dal pessimo tono mio-fasciale della parete addominale, incrementerebbe parecchio la nutazione dell’assetto del bacino in avanti e, di conseguenza, l’aumento dell’iperlordosi lombare. Altro fattore rilevante è l’allontanamento delle braccia dal corpo (tanto nel crawl che nel dorso) che aumentano lo spostamento in senso lordotico. Il movimento di abduzione del braccio raggiunge i 150°. L’arto raggiunge i 180° per l’intervento del rachide dorso-lombare. Ciò produce l’inevitabile iperlordosi lombare. Inoltre, si innesca un movimento di torsione delle curve scoliotiche che, già di per sé, subiscono un momento torcente rotazionale sul proprio asse meccanico.
Quindi, in soggetti che presentano un certo quadro di paramorfismi, il nuoto non solo non è una panacea ma è addirittura dannoso.
Scoliosi e Nuoto correttivo: Raccomandazioni nella pratica dello sport !
Gli effetti positivi legati alle esperienze di acquaticità risultano appena sufficienti ad autorizzare l’avvio di un programma rieducativo in acqua. Ma bisogna seguire alcune raccomandazioni tratte dalle Linee Guida Italiane per le Deformità del rachide in età evolutiva che esprimono quanto segue (1):
- lo sport non venga prescritto come un trattamento per la scoliosi idiopatica;
- lo sport non venga prescritto come un trattamento per le deformità sul piano sagittale;
- non usare il nuoto come terapia delle curve patologiche;
- evitare attività agonistiche molto mobilizzanti e/o in estensione del rachide in scoliosi ad alto rischio di evolutività.
Scoliosi e Nuoto correttivo?
Attenzione anche alla danza e alla ginnastica artistica, ma senza pregiudizi !
Per quanto sopra esposto, anche la danza o la ginnastica artistica ci limitano nelle scelte delle attività motorie da svolgere. Ciò, proprio perché sono attività motorie fortemente mobilizzanti soprattutto nella zona lombare e nelle articolazioni coxo-femorali.
Logicamente, se intese quali attività motorie ricreative con impegno minimo e per un massimo di 2-3 volte alla settimana, senza forzare eccessivamente i quadricipiti femorali con movimenti violenti e/o veloci, il nuoto, la danza o la ginnastica artistica, non comportano elementi tali da scatenare danni.
“Scoliosi e Nuoto correttivo: Pro e Contro!”
https://www.youtube.com/watch?v=OP3rXHXBbII
Se desidera ricevere più informazioni, avere chiarimenti su problematiche personali, se ha un problema particolare ed urgente, o se desidera avere un breve primo colloquio informativo tecnico prima di richiedere l’appuntamento per una Consulenza, avrà la possibilità di parlare con uno dei nostri specialisti dell’Esercizio Fisico semplicemente richiedendolo all’Operatore di Segreteria:
Tel.: 095/387810 – Cell.: 338/9134141
e-mail: drcarmelogiuffrida@yahoo.it oppure : info@drcarmelogiuffrida.com
BIBLIOGRAFIA
1 Linee guida italiane per le deformità del rachide in età evolutiva. Linee Guida realizzate dalla collaborazione di: Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione (SIMFER), Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT), Società Italiana di Traumatologia e Ortopedia Pediatrica (SITOP), Gruppo Italiano di studio della Scoliosi e della patologie vertebrali (GIS), Gruppo di Studio della Scoliosi e patologie vertebrali (GSS);
approvate anche da: FIOTO – Federazione Italiana Operatori nella Tecnica Ortopedica, FMSI – Federazione Medico Sportiva Italiana, SIGM – Società Italiana di Ginnastica Medica, Medicina Fisica, Scienze Motorie e Riabilitative, SIMG – Società Italiana di Medicina Generale, SIRM – Società Italiana di Radiologia Medica, UNC – Unione Nazionale Chinesiologi, (www.simfer.it);
anche in riferimento a quanto riportato in Monografia di aggiornamento:
LINEE GUIDA SOSORT 2011, Trattamento ortopedico e riabilitativo per la scoliosi, a cura di S. Negrini, Gruppo di Studio della Scoliosi e Colonna Vertebrale, Vigevano 2012.
#nuotocorrettivoacatania #maldischienaacatania #ginnasticacorrettivaacatania #valutazionecolonnavertebraleinsicilia #posturologia #nuotoperlascoliosiacatania #scoliosiacatania #ipercifosiacatania #iperlordosiacatania #scoliosi #ginnasticaposturaleacatania #posturologo