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La scoliosi è una deformazione complessa caratterizzata da una rotazione assiale!

Scoliosi in 3D: una riflessione sull’argomento !

Prof. Carmelo Giuffrida

 

La Scoliosi viene spesso definita come una deviazione laterale del rachide sul piano sagittale!

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Studio della localizzazione degli esercizi nella scoliosi idiopatica evolutiva giovanile – Laboratorio di Chinesiologia Rieducativa – Prof. Carmelo Giuffrida – Catania

Frequentemente, però, ci si scorda che vi si associano, sul piano laterale, le curve delle cifosi (dorsale e sacro-coccigea) e delle lordosi (lombare e cervicale).

La Scoliosi, a Catania come a New York o a Dubai, ovunque nel Pianeta Terra, è una deformazione complessa nella quale la risultante delle deviazioni, dal piano sagittale a quello laterale, è una rotazione assiale.

L’osservazione su indagini radiologiche tradizionali, basate su proiezioni ortogonali, non configurano adeguatamente nello spazio la colonna vertebrale.

La tridimensionalità è la pertinenza di un oggetto o di un’immagine nel campo delle tre dimensioni spaziali indicate genericamente con le coordinate cartesiane X, Y e Z. Essa viene indicata anche con l’acronimo 3D 3-D, che letteralmente sta per “3 dimensioni” (3).

La Scoliosi in 3D: osservare un fenomeno che si manifesta su 3 piani dello spazio!

 

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Tomografia Assiale Computerizzata – TAC 3 D – Studio di vertebre con scoliosi – Repertorio Laboratorio di Chinesiologia Rieducativa – Prof. Carmelo Giuffrida – Catania

Le origini delle deformità scoliotiche si possono attribuire a precise alterazioni anatomo-patologiche che si possono elencare facilmente in:

  • rotazione vertebrale (deviazione della singola vertebra sul piano trasverso);
  • torsione metamerica (spostamento relativo del singolo corpo vertebrale rispetto alle altre vertebre);
  • deformazione  strutturale (conseguenziale) dei singoli corpi vertebrali.

La radiografia tradizionale offre la possibilità di misurare oggettivamente le alterazioni vertebrali. La misurazione è approssimativa poiché ricompone sul piano frontale le modificazioni che, invece, si sviluppano tridimensionalmente nello spazio.

La complessità operativa si traduce in errori interpretativi.

Ciò in quanto quello che ha 3 dimensioni nello spazio viene, soventemente, guardato in maniera sterile e mono-dimensionale. Nel migliore dei casi, viene valutato in modo bi-dimensionale (quando si studiano le lastre in ortostatismo sia in proiezione antero-posteriore che laterale mettendone insieme le osservazioni scientifiche).

 

Scoliosi in 3D: anche gli esercizi di ginnastica correttiva o di ginnastica compensativa devono essere svolti con una logica tridimensionale!

 

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Localizzazione di esercizi per scoliosi – Repertorio Laboratorio di Chinesiologia Rieducativa – Prof. Carmelo Giuffrida – Catania

Spesso anche la somministrazione di esercizi di ginnastica correttiva o compensativa e l’educazione preventiva dei vizi posturali subiscono la stessa sorte dimenticando che il corpo umano è tridimensionale.

L’esercizio di Ginnastica Correttiva dovrebbe assumere un logica proiettata nel controllo dei muscoli su tutte e tre le dimensioni dello spazio.

C’è chi pretende di riuscire a farlo, addirittura in acqua, dentro la vasca della piscina! … anzi, consiglia stili che assumono toni fantascientifici.

Ma nascono spontanee le domande:

Come fa un animale di terra (essere umano) a controllare tutta una serie di componenti mio-fasciali e propriocettivi sui tre piani dello spazio, in un ambiente acquatico (che non è il suo ambiente naturale!)?

Come si possono bilanciare i conti anche con le spinte fluido-dinamiche e con i filetti fluidi del liquido acqua che viaggiano in senso contrario al corpo durante la spinta propulsiva?

 

Scoliosi in 3D: la TAC fornisce informazioni utili per la torsione, per la deformazione, per la rotazione!

 

Lo studio radiografico clinico potrebbe essere ovviato da una Tomografia Assiale Computerizzata – TAC. Cioè, misurando nella regione anatomica di interesse, tanto la torsione quanto la deformazione strutturale somatica arcale, che la rotazione delle vertebre. Tale misurazione è possibile attraverso la ricostruzione bidimensionale di un segmento del rachide prescelto.

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Radiografia in proiezione antero-posteriore e in ortostatismo di grave scoliosi chirurgica – Repertorio Laboratorio di Chinesiologia Rieducativa – Prof. Carmelo Giuffrida – Catania

Rispetto alle RX si avrebbe il vantaggio di studiare measure mode e identify mode, cioè :

  • attraverso i livelli di densità elevati, le strutture ossee,
  • con i livelli minori di densità, i tessuti molli.

Certamente, le scout view, cioè le radiografie digitali, consentirebbero il risultato di misurare gli angoli Cobb. Le rotazioni vertebrali e le rotazioni somato-arcali potrebbero, invece, misurare le immagini assiali.

Il vantaggio di usare una TAC in 3D, come una computed axial tomography o CAT, sarebbe quello di avere una visione di insieme dell’andamento della curva di scoliosi a fronte di visioni non acquisibili con le tecniche radiologiche convenzionali.

In particolare diventa utile la visione dall’alto o dal basso, ottenibile nelle ricostruzioni in rotazione sull’asse X, le visioni laterali, oblique e posteriori, rilevabili  nelle immagini ricostruite in rotazione sull’asse Z.

 

Scoliosi in 3D: la prevenzione dei vizi posturali impone ragionamenti di tutela e protezione!

 

Non ultimo, diventa importante l’attività di protezione ai mrad di esposizione. L’esposizione si può limitare esclusivamente alla superficie corporea che corrisponde allo spessore del singolo strato di scansione rendendo trascurabile quella erogata alle superfici somatiche limitrofe.

L’esposizione sarebbe mirata e limitata alle strutture scheletriche esaminate. Si ottiene il vantaggio che, il soggetto, spesso in età evolutiva, viene tutelato e può essere sottoposto a un più costante controllo dell’evoluzione delle curve scoliotiche rispetto all’indagine radiologica tradizionale, senza subire significative esposizioni a dosi di mrad. I rischi espositivi diventano maggiori per i soggetti in età evolutiva poiché nei giovani le cellule si moltiplicano più velocemente e sono più sensibili a sviluppare mutazioni genetiche, secondo la legge di Jean Bergonie e Louis Tribondeau.[2]

Infatti, la radiosensibilità di una cellula risulta maggiore se si trova in uno stato di proliferazione o in fase di crescita ed è correlata positivamente con la sua attività metabolica.

 

Questo è il motivo per cui si raccomanda di esporre al minimo indispensabile a dosi di mrad i bambini o gli adolescenti. [1]

 

Scoliosi in 3D: con l’imaging tridimensionale si può apprezzare la struttura del contenuto osseo

 

Per finire, altri grandi vantaggi dell’imaging deriverebbero dal possibile apprezzamento quantitativo strutturale del contenuto osseo di ogni vertebra. Nel caso di scoliosi secondarie a patologie metaboliche o ad endocrinopatie, ciò svolge un ruolo determinante.

In più, si ottiene, rispetto alla radiografia tradizionale, una valutazione non invasiva dei rapporti rachidei con il midollo spinale e le radici nervose. Le informazioni sulle scoliosi derivanti da sindromi neurologiche richiedono una sensibile modifica della dose espositiva.


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Bibliografia e webgrafia di riferimento

 

  1. ^ a b c d e Food and Drug Administration, Dental Cone-beam Computed Tomography, fda.gov. URL consultato il settembre 2013.
  2. ^ (EN) Walt Bogdanich, Jo Craven McGinty, Radiation Worries for Children in Dentists’ ChairsURL consultato il 16 giugno 2016.
  3. https://it.wikipedia.org/wiki/Tridimensionalit%C3%A0

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