Zainetto e scoliosi
Zainetto e scoliosi: assolto per non aver commesso alcun “danno” alla colonna vertebrale!
Prof. Dott. Carmelo Giuffrida
La colonna vertebrale ed il peso dello zainetto: un controverso rapporto coesistente!

“La scelta dello zainetto deve essere rapportata alle capacità fisiche residue del soggetto che ne deve sostenere i carichi meccanici”! – Prof. Carmelo Giuffrida
Il dilemma che più frequentemente colpisce il genitore di un ragazzo in etá scolare nasce quando si chiede “Come e in che termini” quello zainetto posto sul dorso del proprio figlio possa determinare danni alla sua salute.
L’indiziato principale è sempre la colonna vertebrale: una struttura considerata, a torto, fragile. L’artefice del dilemma è sempre lo zainetto!
Una ricerca condotta sulla letteratura internazionale con l’ausilio di mezzi informatici per verificare se esistono studi attendibili, stranamente, da esito negativo quando si cercano indizi di accusa avverso lo zaino.
Quando si esamina uno zainetto bisogna, perciò, ripiegare su un problema più generale:
Qual’è il rapporto tra forza peso e colonna vertebrale ?
Su tale argomentazione si trova un’abbondantissima produzione bibliografica che, però, si riferisce quasi esclusivamente all’adulto. Ma la colonna vertebrale del ragazzo, ovviamente, ha problematiche strutturali completamente diverse rispetto alla colonna del soggetto maturo.
Partendo da questi elementi è possibile sviluppare alcune utili riflessioni.
Sappiamo per certo che un peso adeguato applicato dall’alto verso il basso per un certo periodo di tempo provoca una reazione di allungamento: favorisce un potenziamento della muscolatura anti-gravitaria della colonna vertebrale.
Un peso esagerato può essere superiore a questa forza di reazione e crea un “crollo” strutturale.
Zainetto e scoliosi nella letteratura scientifica
Nella letteratura scientifica non esiste alcuna quantificazione definibile di “peso esagerato” per il ragazzo in fase di crescita.
Qualsiasi zainetto carico di libri e suppellettili scolastiche, di fatto, risulta sempre di peso elevato per una struttura muscolare debole e non preparata a sopportare il “peso esagerato dei libri”.
L’esagerazione può anche essere riferita alla tempistica necessaria a trasportare lo zaino.
La dannosità varia molto se un ragazzo porta lo zaino per pochi minuti al giorno e per tragitti molto brevi, o per parecchio tempo e per un tragitto lungo.
Zainetto e scoliosi:
È necessario chiedersi se il “peso esagerato” dipende dall’apprensione dei genitori o dal reale “peso della cultura”!
Una forza-peso può diventare pericolosa anche se viene applicata troppo bruscamente sulla colonna che viene strattonata. E’ facile osservare alle uscite dalle scuole, ragazzi con zaini più o meno pesanti che corrono o saltano, che si strattonano e si spingono, che giocano.
Quelle colonne vertebrali impongono carichi meccanici che si moltiplicano a dismisura per effetto delle brusche accelerazioni e decelerazioni cui vengono sottoposte.
Il suggerimento da fornire al ragazzo, in questo caso, è quello di non vincolare lo zaino sulla colonna preferendo di portarlo a mano utilizzando il manico di dotazione e non sul dorso, in modo da poterlo facilmente lasciare e riprendere quando è necessario.
Zainetto e scoliosi:
È necessario riflettere sul concetto di normalità del rachide in rapporto ad una buona muscolatura.
Un ragazzo che pratica una costante attività motoria presenta muscoli sufficientemente allenati; quindi, avrà meno problemi a portare lo zainetto rispetto al suo coetaneo sedentario.
Praticare costantemente attività fisica significa conoscere il proprio corpo, saperlo utilizzare al meglio, attivare strategie motorie ed engrammi sensoriali. Ciò aiuta sensibilmente ad attivare un maggior numero di fibre muscolari della colonna vertebrale a sopportare il peso supplementare dello zaino sebbene lo sforzo è quasi sempre di breve durata e raramente veramente affaticante.
La costanza dell’esercizio fisico quotidiano potrebbe essere un momento da sfruttare per esercitare correttamente i muscoli para-vertebrali se si apprende come posizionarlo bene sulle spalle, se si gestisce bene il bacino e se si è capaci di attivare le giuste compensazioni posturali: va precisato, però, che l’uso dello zainetto non è, come molti paradossalmente pensano e interpretano, un modo di espletare sana attività fisica per i muscoli della colonna vertebrale. Allo stesso modo, dato che tanti genitori sottraggono l’uso dello zaino ad un figlio gracile, significa che questi ragazzi, indebitamente, non usano i muscoli para-vertebrali.
Il buon senso dei genitori dovrebbe sfociare in una proposta costante della pratica di attività motoria (e non di sport! … che è tutt’altra cosa!). Strutturare un buon corpo significa garantire un futuro in salute e nel pieno del benessere. Il bambino va guidato ad acquisire corretti schemi di movimento del proprio corpo sin dalla più tenera età. Sopportare il carico di uno zaino scolastico, se la sua struttura muscolo-scheletrica sarà sufficientemente robusta, non sarà un problema.
Queste essenziali considerazioni sullo zainetto e scoliosi inducono a consigliare:
- una adeguata preparazione fisica dei muscoli para-vertebrali e della parete addominale;
- un idoneo uso della fisiologia legata all’affaticamento muscolare;
- sfruttare il cambio di postura posando lo zaino quando non serve trasportarlo sul dorso;
- usare il manico in dotazione cambiando spesso la mano di trasporto;
- un uso corretto dello zaino compensando sempre i carichi meccanici con l’attivazione dei grossi gruppi di muscoli anti-gravitari;
- evitare di mettere dentro lo zaino libri e suppellettili inutili selezionando il materiale necessario per il giorno di lezione;
- impostare i libri all’interno dello zaino dal più grande (vicino al dorso) al più piccolo (verso l’esterno).
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